“A quanto ammontano i contributi ricevuti dal Comune di Ravenna erogati dalla Regione Emilia-Romagna? E La Giunta è già intervenuta per verificare la corretta gestione dei contributi?”
Lo chiede Marco Mastacchi (Rete Civica) con un’interrogazione che ripercorre le tappe di questo complesso appalto.
Affidata la costruzione del Palazzo delle Arti e Sport di Ravenna al Consorzio Stabile Research, Mastacchi informa come i lavori si siano interrotti quando una consociata al gruppo aggiudicatario ha ricevuto un’interdittiva antimafia con relativa sospensione dei lavori.
Nell’ottobre 2020 Stabile Research designa una seconda azienda (CEAR – Consorzio Edili Artigiani Ravenna soc. coop.) quale nuova esecutrice dell’appalto, ma, informa sempre il capogruppo di Rete Civica, “la delibera di ammissione a socio del CEAR nel Consorzio Stabile Research è stata adottata in data 7 gennaio 2021 e quindi l’assegnazione dei lavori alla CEAR Ravenna è avvenuta prima della sua ammissione in qualità di socio”.
Secondo rilievi dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac), continua ancora il consigliere, le procedure utilizzate a Ravenna “eluderebbero le norme generali che regolano gli appalti pubblici al fine di attribuire direttamente, ovverosia senza alcuna procedura competitiva, quote di servizi oggetto di appalto”.
In forza della situazione creatasi, Mastacchi chiede all’esecutivo regionale anche “se e quando sono state richieste proroghe per la conclusione dei lavori relativi al nuovo Palazzo delle Arti e dello Sport – struttura polivalente”.
(Luca Boccaletti)