Sanità e welfare

Bilancio Regione: più fondi per sanità e welfare

Disco verde al “pacchetto Bilancio: aumentano le risorse per il sistema socio-sanitario anche per fronteggiare gli effetti della pandemia da Coronavirus

Una manovra da mezzo miliardo di euro con particolare attenzione al welfare e alla sanità. La Commissione Sanità presieduta dalla vicepresidente Francesca Maletti ha dato il via libera al “pacchetto Bilancio” (Rendiconto, assestamento, collegato legislativo e Defr), nel quale, fra l’altro, vengono confermati i fondi straordinari per ristori post alluvione (130 milioni), la ripartizione straordinaria del fondo sociale di coesione (120 milioni) e il fondo investimenti delle Regioni (35,5 milioni).

Alla manovra di assestamento si sommeranno lo svincolo per 25 milioni dell’avanzo vincolato, particolarmente rivolto alle politiche di welfare e all’attrattività turistica. Da segnalare le risorse aggiuntive pari a 13 milioni di euro per il comparto sanità al fine di potenziare i Livelli essenziali di assistenza e cura (Lea).

“Si tratta di una provvedimento coraggioso e che punta alla salute e alla qualità della vita degli emiliano-romagnoli”, spiega la relatrice di maggioranza Manuela Rontini (Pd), che, ricordando tutte le poste di bilancio relative al settore socio-sanitario si sofferma su alcune delle voci principali come quelle per la povertà educativa degli adolescenti, l’abbattimento delle barriere architettoniche e il sostegno, in attesa dell’intervento dello Stato, per gli emotrasfusi. Fra i provvedimenti ricordati dalla Democratica c’è anche l’introduzione del registro regionale sull’epilessia. Stessi concetti ripresi dall’altro relatore di maggioranza, Luca Sabattini (Pd), che vede nel “pacchetto Bilancio” lo strumento giusto per una ripartenza positiva e di qualità dopo l’epidemia. “Il nostro Paese deve tornare a investire sulla sanità territoriale, a partire dalle Case della salute, dove si è reagito meglio alla pandemia è dove c’era un più forte sistema territoriale”, spiega Sabattini, ricordando l’importanza di “operare per la sostenibilità della sanità pubblica e sulle nuove tecnologie nel settore sanitario, tenendo ben presente l’integrazione nel settore: non si può pensare a investimenti nella sanità senza pensare a valorizzare e qualificare chi ci lavora”.

Diametralmente opposto il parere del relatore di minoranza, Stefano Bargi (Lega), che parla di manovra poco ambiziosa e chiede di cambiare passo. “C’è stato poco tempo per il confronto, benché si tratti di temi importanti”, spiega Bargi, che, analizzando tutti i documenti proposti dalla Giunta, sottolinea la necessità di maggiore intervento per una sanità vicina ai cittadini, anche perché negli anni scorsi c’è stata una riduzione sbagliata dei servizi sanitari di prossimità.

Sul rendiconto è intervenuto il relatore di minoranza Marco Mastacchi (Rete Civica) che ha ribadito la sua preoccupazione sul fatto che anche il settore sanitario, come aziende partecipate e Comuni, abbia potuto chiudere i bilanci in pareggio grazie alle risorse straordinarie stanziate da Stato e Regioni per fronteggiare i contraccolpi economici del Coronavirus, iniezione di liquidità che non è detto che possa essere ripetuta anche in futuro. “Questo anno e mezzo di pandemia ha fortemente colpito il mondo della sanità e del welfare: si è lavorato più come pompieri per spegnere gli incendi che a fare programmazione”, spiega Mastacchi.

Critico coi contenuti del “pacchetto Bilancio” anche Daniele Marchetti (Lega), che ha ricordato come “il 2020 sia stato un anno particolare che ha dimostrato come fossero giuste le nostre denunce sui tagli alla sanità fatte negli anni precedenti: le Case della salute non sono servizi ospedalieri e non soddisfano nemmeno i requisiti minimi previsti della Regione. Va affrontato e risolto il problema delle liste d’attesa accumulate durante il periodo di riduzione dell’attività ordinaria degli ospedali a seguito delle fasi acute della pandemia”. Sulla stessa linea anche Simone Pelloni (Lega) che ha ribadito l’impegno di sostenere e aiutare il personale medico-sanitario che più è stato ed è in prima linea nella lotta al Coronavirus, chiedendo alla Regione di agire in tal senso.

(Luca Molinari)

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