“Il presidente Bonaccini sostiene che il referendum sulle trivelle in Adriatico metterebbe a rischio una fetta consistente dell’occupazione in Emilia-Romagna ma al momento nessuno sa quanti realmente siano i nostri lavoratori impiegati nel settore dell’off-shore. Tanto che per calcolarli e renderli pubblici la Regione ha bisogno di diverso tempo, almeno fino al prossimo giugno, dopo le elezioni comunali a Ravenna, Rimini e Cesenatico”. È quanto scrivono, in una interrogazione alla Giunta, Andrea Bertani e Raffaella Sensoli del M5s.
“Non dovrebbe essere difficile- specificano i consiglieri- acquisire, tramite i rapporti diretti con l’Istat o con il ministero del Lavoro, queste cifre, anche perché la Regione ha speso molte risorse per mettere a punto il sistema informativo lavoro (Siler) che dispone di tutte le informazioni sulle assunzioni effettuate e riceve i prospetti informativi aziendali sulle imprese con più di 15 dipendenti, caratteristiche comuni alla maggior parte delle imprese del settore Gas&Oil”.
Bertani e Sensoli chiedono quindi alla Giunta di “rendere pubblici i dati, senza aspettare l’esito delle amministrative di giugno”. Al momento, concludono, “quello che sappiamo è che la capacità produttiva dei pozzi è stata stimata, nel 2012, dalla US Energy information administration in 82,1 milioni di tonnellate (Tep) di riserve certe: poco meno del consumo annuo nazionale di gas e petrolio. La stessa stima in un’ipotesi più ottimistica (Confindustria-Assomineraria) parla di riserve pari a 270 milioni di Tep, equivalenti comunque a meno di tre anni di consumi”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cr)


