Perché da 28mila ricoveri del 2020 nelle Rsa e negli Hospice si è passati a poco più di 16mila nei primi mesi del 2021? Lo chiede il Gruppo della Lega con un’interrogazione a prima firma Michele Facci trattata nell’odierna sessione di lavoro della commissione Salute presieduta dalla vicepresidente Francesca Maletti.
A fronte di questi dati, Facci chiede alla Giunta “i motivi per i quali il numero degli ospiti delle Rsa e Hospice, dal confronto tra il primo trimestre 2021 e il 2020, risulti praticamente dimezzato, se tale andamento non abbia in qualche modo destato preoccupazione e allarme e quali siano le azioni che si intendono adottare”.
Oltre a ciò il consigliere chiede, in seguito alle “nuove disposizioni introdotte a livello ministeriale con l’ordinanza 8/5/2021, come intenda la Regione esercitare la dovuta attività di verifica e controllo su tutte le strutture interessate e, in particolare, come intenda acquisire – e in quali tempi – la documentazione attestante le modalità organizzative adottate dai relativi gestori per garantire realmente ai familiari degli ospiti il diritto di visita dei propri cari”.
In fase di risposta, l’Assessore alle politiche per la Salute Raffaele Donini ha chiarito che, per quanto riguarda il calo dei nuovi ingressi nelle residenze sanitarie assistite, il calo è determinato da un insieme di fattori. “In primo luogo -specifica l’Assessore- vanno citati i vari piani di contrasto al Covid nelle Rsa che hanno determinato un calo nel numero dei posti a disposizione. Oltre a ciò si devono ricordare i numerosi interventi compensativi a carico della sanità distrettuale, ma è chiaro che il calo è determinato anche dalle rinunce delle famiglie in lista d’attesa per motivi precauzionali sulla situazione epidemiologica. Nonostante questo, solo alla fine dell’anno, però, potremo avere dati consolidati assolutamente affidabili”.
In merito al secondo quesito posto dai consiglieri leghisti, Donini ha affermato come “il puntuale rispetto delle indicazioni impartite dalla Regione sia una specifica responsabilità dei gestori delle strutture e tale responsabilità vale sia per le misure di sicurezza applicate che per il sostegno e l’inclusione sociale garantita. In ogni caso -prosegue l’Assessore- le varie Asl sono chiamate a vigilare strettamente sul rispetto delle norme delle varie Rsa e a relazionare prontamente sindaci e Conferenze territoriali socio-sanitarie. Per quanto riguarda invece la situazione degli Hospice, tali strutture, per le loro peculiarità, esulano dalle altre strutture socio-assistenziali e seguono regole specifiche per questo tipo di strutture”.
Facci si è dichiarato non soddisfatto e non convinto dai dati che non giustificano un calo così drastico. “Sui piani visite delle Rsa -conclude il consigliere- dalla risposta data mi auguro che le Asl abbiano acquisito la necessaria documentazione, altrimenti significherebbe che esistono problemi di comunicazione tra il livello politico e quello amministrativo della sanità regionale”.
(Luca Boccaletti)