Ripristinare una “capillare” rete di medicina territoriale.
A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ricorda come “il 26 giugno scorso a Bologna si è svolta una manifestazione nazionale, promossa dal Coordinamento per il diritto alla sanità (Cdsa), per ricordare che durante la pandemia ‘ci sono state colpe gravi da parte di chi aveva responsabilità istituzionali’ e per ribadire che ‘gli anziani malati ricoverati hanno gli stessi diritti dei cittadini che possono uscire e frequentare parenti e amici’. Le richieste avanzate dai manifestanti erano ben concrete e attuabili: ‘Potenziare i servizi sanitari territoriali (ospedalizzazione a domicilio, medicina del territorio, assistenza domiciliare integrata); garantire il diritto a un contributo economico (assegno di cura) della sanità ai malati cronici non autosufficienti, perché possano assicurarsi le prestazioni di cui necessitano 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno; riorganizzare le cure sanitarie nelle Rsa (e sostituire le altre strutture Rp, Cra) che devono rientrare nella filiera del Servizio sanitario; abbattere le rette di ricovero, assicurare le convenzioni senza lista di attesa e la partecipazione dei familiari e dei comitati di cittadini; applicare il contratto della Sanità pubblica a tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari; garantire la presa in carico dell’Azienda Usl competente territorialmente dopo un ricovero in ospedale o in altra struttura sanitaria e termine della pratica delle dimissioni selvagge'”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere “quale saranno gli interventi in favore del ripristino di un’efficiente rete capillare di medicina territoriale e di prevenzione sul nostro territorio regionale e più in generale se e come si intenda potenziare i servizi sanitari territoriali – ospedalizzazione a domicilio, medicina del territorio e assistenza domiciliare integrata – e quale sia la situazione, in rapporto al Covid, delle strutture residenziali presenti sul territorio regionale con particolare riferimento alla sicurezza e salute complessive degli ospiti e alla garanzia di potere avere visite in presenza e tutti i giorni, assicurando il pieno supporto psicologico ai degenti”.
Giulia Gibertoni interroga la Giunta per sapere anche “come si intenda dare piena attuazione alla legge 833/1978 per tutti i malati cronici non autosufficienti, compresi gli anziani e i malati di Alzheimer, e in particolare, in relazione a tutto ciò che viene finanziato attraverso il fondo per la non autosufficienza, quale siano gli stati di spesa ed effettivo utilizzo dello stesso negli anni 2020 e 2021 per le aziende sanitarie del territorio regionale”.
(Luca Molinari)