Un murale all’Ex Camilli di Ferrara per ricordare la strage di Bologna del 2 agosto 1980. L’opera, realizzata dall’artista ferrarese Alessio Bolognesi, è stata inaugurata oggi in via Darsena, alla presenza di Marcella Zappaterra, in rappresentanza dell’Assemblea legislativa, di Andrea Maggi, assessore ai Lavori pubblici, e di Marco Gulinelli, assessore alla Cultura, in rappresentanza del Comune di Ferrara, insieme all’artista, ai rappresentanti dell’Associazione familiari delle vittime e dell’associazione Serendippo. L’area dove sorge il murale sarà intitolata a tutte le vittime della bomba alla stazione di Bologna.
Nel murale l’artista unisce il concetto simbolico dell’orologio della stazione fermo sull’ora dell’attentato a quello della necessità di ricordare: l’orologio, infatti, è la testa del personaggio. La posizione del corpo, inoltre, cerca di richiamare il senso di impotenza di fronte a tragedie legate ad atti terroristici di questo tipo. “Ho cercato di unire elementi che possano fare riflettere chi guarda il muro- spiega Bolognesi- che ho voluto dipingere con colori tenui. Poi lascio a chi guarda il compito di farsi un’idea sul suo significato”.
“A distanza di 41 anni, la strage di Bologna rimane una ferita aperta non solo per la città luogo del terribile attentato- sottolinea la consigliera regionale Marcella Zappaterra– ma per tutta l’Emilia-Romagna e l’Italia. Colpì indistintamente uomini e donne, bambini e adulti di ogni provenienza. Persone che lavoravano e che viaggiavano. È questo ciò che spaventa degli atti terroristici: ci rendono tutti vulnerabili, tutti vittime del dolore che anno dopo anno si rinnova. Grazie al talento di giovani artisti, come il ferrarese Alessio Bolognesi, in ogni provincia emiliano-romagnola ne preserviamo la memoria in spazi urbani rigenerati. L’arte, il sapere e la cultura sono strumenti potentissimi per contrastare la paura e il degrado!.
“Ottantacinque persone uccise, più di 200 ferite – dice l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli -. Cinque i ferraresi che persero la vita in quel terribile 2 agosto 1980. Con l’inaugurazione di oggi non solo ricordiamo la più efferata strage attuata in Italia in tempo di pace, ma – insieme – rilanciamo l’appello alla piena verità e alla piena giustizia. Dopo 41 anni, infatti, i famigliari delle vittime ancora attendono di conoscere ‘i mandanti, i finanziatori, gli organizzatori e i depistatori’ di questa strage. L’inaugurazione di oggi, inoltre, evidenzia come l’arte possa essere anche strumento della memoria, riuscendo ad avvicinare ricordi e a renderne indelebile la traccia, trasformando tutto questo in impegno, azione, spinta a combattere l’oblio e a premere affinché questa e ogni azione terroristica escano dal mistero e sia fatta completa giustizia. Ce lo chiedono le vittime, ce lo chiedono le famiglie distrutte, ce lo chiede la storia”.
“Ci sono ferite che non si rimarginano. Quel minuto, quell’esplosione, quella strage paralizzò tutti in un attonito e ammutolito grido di dolore e orrore- spiega l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Ferrara Andrea Maggi-. Preservare la memoria è un obbligo morale che dobbiamo a coloro che quel momento l’hanno vissuto e a coloro che ancora non c’erano, alle generazioni future. In questo l’arte ci aiuta a parlare un linguaggio universale e senza tempo. Lo spazio qui scelto per ospitare l’opera di Alessio Bolognesi è uno spazio aperto, un’area verde e il fil rouge che lega i luoghi è la semantica stessa di ‘stazione’. Se da un lato, infatti, a Bologna si tratta dell’edificio preposto alla sosta dei treni, dall’altro a Ferrara questo giardino diventa da oggi ‘stazione’ di quel ricordo, ossia luogo dove le persone potranno fermarsi a osservare il murale e a riflettere su quella barbarie”.
L’iniziativa, sostenuta dall’Assemblea legislativa regionale per celebrare l’anniversario dell’attentato, nasce da un’idea dell’associazione Serendippo in collaborazione con Associazione familiari vittime della strage del 2 Agosto 1980, Comune di Ferrara, Rete Ferroviaria Italiana, Fondazione Rusconi e Tper.
La realizzazione dell’opera di Ferrara è stata promossa nell’ambito del progetto “Lost&found 1980-2020. Memorie private e collettive 40 anni dopo”: un percorso di arte pubblica sull’attentato del 2 agosto che unisce strade e piazze di tutte le province dell’Emilia-Romagna tramite le opere di giovani artisti, tutti nati dopo il 1980. Altri murales dedicati alle vittime del 2 agosto sono stati infatti realizzati a Bologna, Parma, Reggio Emilia, Rimini, Modena, Ravenna e Cesena (per mano, rispettivamente, di Collettivo FX, Alessandro Canu, PsikoPlanet, Guerrilla spam, Zamoc, Dissenso Cognitivo e Loris Dogana).