La Giunta faccia chiarezza sull’ampliamento dell’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma, che diventerà scalo cargo grazie all’allungamento della pista, e indichi se vuole finanziarlo.
La richiesta è di Europa Verde, che, con un’interrogazione, chiede “se e in quale modo intenda finanziare l’ampliamento e la trasformazione in scalo cargo del Verdi; se, in tal caso, sia prevista una preventiva verifica al fine di valutare se gli eventuali aiuti concessi siano soggetti a notifica alla Commissione europea, nel rispetto delle normative europee in materia di aiuti di Stato agli aeroporti”. Inoltre, la Regione dica come valuta “le risposte arrivate alle osservazioni presentate dalla Regione stessa in sede di VIA e come intenda operare affinché siano rispettate tutte le prescrizioni presenti nella VIA” e che posizione adotterà nella Conferenza dei servizi, “che sarà indetta dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) per l’approvazione del progetto definitivo di allungamento della pista. Infine, l’esecutivo regionale chiarisca in quale documento di programmazione strutturale “sia previsto l’ampliamento dell’Aeroporto di Parma per finalità cargo e se il Piano Nazionale Aeroporti preveda tale trasformazione” e se non ritenga opportuno valutare l’intero progetto “nell’ambito di un esame complessivo del sistema dei trasporti regionali aeroportuali, in particolare nell’iter di discussione e approvazione del PRIT 2025”.
L’aeroporto “Giuseppe Verdi” ha ottenuto il giudizio di compatibilità ambientale dal ministero della Transizione ecologia di concerto con quello della Cultura al Piano di sviluppo aeroportuale al 2023. Il progetto prevede l’allungamento della pista per consentire il traffico di aerei cargo. Molti cittadini e associazioni ambientaliste, però, osteggiano l’ampliamento per l’impatto che la nuova infrastruttura avrebbe su inquinamento acustico, atmosferico, sicurezza e impatto sulla viabilità. Gli aerei passerebbero sulla città e le rotte di atterraggio e decollo sono sopra sei scuole nelle vicinanze della pista, senza contare che il rumore provocherebbe disagi a 12mila abitanti a causa dell’aumento del numero di atterraggi e decolli. I decibel sono previsti in aumento fino a 65 db. Secondo il Sole 24 Ore, si legge nel testo, “sulla base degli obiettivi dichiarati nel progetto, l’impatto del traffico aereo sul centro di Parma equivarrà al passaggio di 6.448.000 auto ogni anno. Impatto a cui va sommato il movimento dei TIR per il trasporto delle merci che arriveranno al terminal attraverso le tangenziali (ogni aereo cargo contiene merce per circa otto autoarticolati pesanti)”.
La Regione, infine, avrebbe posto alcune osservazioni sulla mancanza di indagini relativi alla presenza di due elettrodotti, dall’estrema vicinanza di un caseificio, da edifici di valore storico su via Parma Rotta. Inoltre, sono state chieste valutazioni a RFI, autostrade e Terna per valutare gli effetti dell’ampliamento della pista sulle infrastrutture da loro gestite.
(Gianfranco Salvatori)



