Più mezzi pubblici per il trasporto scolastico, capienza confermata all’80%, controllori sui bus e monitoraggio alle fermate in caso di eventuali assembramenti. Sono i punti principali trattati in una informativa della Giunta rivolta ai consiglieri, riuniti in due commissioni congiunte.
La riapertura delle scuole il 13 settembre, spiega l’esecutivo regionale, vede poche novità rispetto ai piani del passato. I tavoli prefettizi hanno organizzato la ripartenza. I piani si presentano alle Regioni e da qui andranno al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile. Il 3 settembre, l’esecutivo regionale a inviato al Ministero il piano che prevede la dotazione di 404 mezzi aggiuntivi (su gomma), per un totale di 9mila, fino alla fine dell’anno scolastico. Questi numeri sono parametrati all’80% della capienza. Un’ipotesi che rimarrà in essere se resta l’80% di capienza e la scuola in presenza al 100%. Forse, ha ricordato la Regione, 404 mezzi sono un po’ sovrastimati, ma consentono un margine di sicurezza. Il trasporto pubblico locale, infatti, non è solo per gli studenti, ma per tutti.
Non ci sono problemi di risorse, secondo la Giunta, perché i finanziamenti del governo sono sufficienti per coprire i costi fino a fine anno. Una novità è rappresentata dai servizi sostitutivi su gomma, che rafforzeranno alcune linee ferroviarie (23 in più). Una parte sarà ferma in stazione nel caso ci fossero numeri superiori alla capienza dell’80%.
Il controllore sui bus – dove non c’è l’obbligo del green pass – era già stato ripristinato, ma si occuperò solo della verifica dei biglietti. Non avrà mansioni di controllo delle misure anti-Covid, perché si sarebbe dovuto rivedere il contratto. Sono previsti anche gli steward, in alcuni territori, per monitorare eventuali assembramenti alle fermate. Per il rispetto della capienza, è stato sottolineato, c’è l’applicazione Roger che segnala con un semaforo verde o rosso se su un bus in arrivo si è raggiunto o meno l’80%.
Infine, la “blindatura” dell’autista – per evitare contatti con i passeggeri e quindi il rischio di contagio – era stata garantita con un investimento di un milione dalla Regione. Garantita, inoltre, la sanificazione e l’igienizzazione dei mezzi, anche con soluzioni innovative legate alla ionizzazione.
Secondo il Partito democratico, si tratta di un impegno significativo. Saranno necessari aggiornamenti perché sulla ripartenza ci giochiamo anche la tenuta della Dad. Vanno monitorate le situazioni, soprattutto i momenti prima e dopo la scuola.
Fratelli d’Italia ha apprezzato la relazione, ma ha scandito che da un anno si chiedono risposte chiare su treni regionali (strapieni in estate) e su trasporto scolastico. Oggi, ha continuato Fdi, lo chiede anche la sinistra, dopo treni strapieni in estate. Sembra che non ci sia una reale programmazione.
Per Forza Italia si deve pensare di agire non solo su scuola e trasporti, ma anche considerare il ritorno al lavoro del pubblico impiego. Serve flessibilità e fare sistema con il mondo del lavoro. Anche se per ora il Green pass non riguarda il Tpl, occorre prepararsi a un impatto futuro. “Chi farà i controlli? Forse serviranno sistemi elettronici”.
La Lega ha ricordato che i problemi c’erano anche prima della pandemia e che riguardavano soprattutto gli autisti. Il controllo spaventa gli operatori, già alle prese con problemi di ordine e sicurezza pubblica. Gli autisti chiedono il ripristino della chiusura del posto di guida, come durante il Covid. Vengono già segnalati ammassamenti di studenti alle fermate dove ci sono anche i lavoratori. Bisogna pensare a investimenti per i controlli elettronici. Resta, poi, il dubbio su quanto l’uso del bus possa essere causa di contagio.
(Gianfranco Salvatori)