Una borsa di studio triennale dedicata ai “morti di Reggio Emilia” del 7 luglio 1960 con la creazione di un archivio storico, disponibile anche in forma digitale, e la relativa promozione attraverso la collaborazione con Cgil, Anpi e l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea (Istoreco) del capoluogo reggiano.
L’atto di indirizzo presentato da ER Coraggiosa e sottoscritto anche da Partito Democratico e Lista Bonaccini, approvato nei lavori odierni della commissione assembleare Cultura, scuola, formazione e lavoro sport e legalità, segue l’analoga risoluzione approvata nel 2016 dall’Assemblea legislativa che impegnava la Giunta a sostenere gli approfondimenti sull’eccidio anche attraverso uno specifico progetto universitario di ricerca.
Per ER Coraggiosa il lavoro documentale in capo alla borsa di studio deve “raccogliere e ordinare un materiale diffuso e non organico tra Camera del Lavoro, Anpi e Comune di Reggio Emilia che dovrà poi essere messo a disposizione della cittadinanza su un apposito cloud”.
La Lista Bonaccini, sottolinea poi come “vi siano fatti, anche dopo il 1945, che hanno contribuito a cementare l’attuale ordine democratico e repubblicano e che non possono essere dimenticati nella loro tragicità. Quanto accadde nel luglio del 1960 a Reggio Emilia rientra pienamente tra le memorie che devono essere preservate e tramandate”.
Per il Partito Democratico, infine, “la vicenda dei martiri di Reggio Emilia solleva ancora oggi un tema di giustizia e verità negata che abbisogna di un preciso e puntuale impegno da sostenersi fino a quando sarà necessario”.
(Luca Boccaletti)