Modalità di accesso in sicurezza agli impianti sportivi, capacità di accoglienza per le piscine, bandi di sostegno per i Comuni relativi ai progetti sportivi e agli eventi – per i quali sono stati stanziati dalla Regione 6,5 milioni di euro – e il delicato tema degli impianti sportivi, in considerazione del fatto che il bando nazionale Sport e periferie ha consentito di finanziare solo 5 amministrazioni sui 328 Comuni della regione. Infine, la posticipazione al 31 dicembre 2022 dell’assegnazione dei lavori per gli impianti da parte di quei Comuni che non sono riusciti a rispettare le scadenze a causa della pandemia e di altre variabili: si tratta del bando da 40 milioni di euro per l’impiantistica varato per il periodo 2018-2019. E la Regione non esclude di avviare, antro la fine dell’anno, un altro corposo bando per il mondo sportivo.
Sono, in sintesi, le novità emerse dall’informativa del capo della segreteria politica della presidenza, Gianmaria Manghi, sull’avvio della stagione sportiva 2021-2022 e sulle misure di sostegno allo sport. La presentazione è avvenuta in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Francesca Marchetti. L’informativa ha avuto l’apprezzamento bipartisan dei consiglieri di maggioranza e minoranza.
L’illustrazione è partita dalle linee guida per l’avvio delle attività sportive. Il Green pass è obbligatorio per tutti i lavoratori degli impianti sportivi, per chi fa sport al chiuso (ma non ancora all’aperto) mentre le quarantene riguarderanno solo i contatti stretti, per non rischiare di far fermare decine di persone. Dopo un confronto con Coni, Comitato paralimpico, enti di promozione sportiva e sanità, le varie federazioni hanno preparato i protocolli.
Manghi ha spiegato che il bando regionale dell’8 agosto, chiuso in settembre, aveva due obiettivi: sostenere i progetti sportivi e gli eventi con un importo di 2 milioni. In Emilia-Romagna, ha detto, c’è stato un “incremento importante”: in totale sono arrivate 425 domande (+56 rispetto al 2020) di cui 240 per i progetti (erano 207) e 185 per gli eventi (erano 162). La priorità è stata data al bando eventi (entro novembre di quest’anno), poi seguirà quello sulla progettazione sportiva all’inizio del 2022.
Il bando nazionale Sport e periferie, ha chiarito Manghi, ha finanziato soltanto 5 Comuni su 328 perché le risorse del governo sono state destinate per l’80% al Sud e per il 20% al Nord. Purtroppo, ha affermato, le risorse dei Comuni sono limitate e il peso maggiore ricade sulla Regione. “Ma è probabile- ha annunciato Manghi- che entro la fine dell’anno esca un bando regionale di diversi milioni”.
Oltre ai 2 milioni, ce ne sono altri 4,5 messi dalla Regione come ristori. Il bando dedicato alle Associazioni sportive dilettantesche (Asd) e alle Società sportive dilettantesche (Ssd) è un segno di attenzione verso le circa 8mila società dilettantistiche che rappresentano comunità fatte spesso di volontari. Il bando uscirà entro ottobre e considera il calo significativo di tesserati, segnalato dagli Enti di promozione sportiva (soprattutto Uisp e Csi).
Valentina Stragliati (Lega) ha apprezzato “l’investimento per i ristori alle associazioni, importanti perché attraggono molti giovani e diventano centri di aggregazione. Bene anche il sostegno per gli eventi. “Invito la Giunta- ha aggiunto- a disporre un buon investimento sul bando dell’impiantistica sportiva, perché molte società che li gestiscono vogliono rinnovarli e riqualificarli. Non va dimenticato che lo sport è salute fisica e psicologica”.
Secondo Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) “in un anno e mezzo si è fatto molto per sostenere le associazioni sportive. Nel 2020 i fondi sono stati rimpinguati, una scelta giusta. Positivo anche l’ampliamento delle possibilità di entrare nei palazzetti dello sport con il Green pass”. Pigoni ha ritenuto importante approfondire il tema del calo dei tesserati che può portare alla dispersione sportiva. Infine, ha giudicato importanti le risorse per la riqualificazione, in funzione sportiva e urbana, degli impianti e l’annunciato ulteriore bando entro la fine dell’anno.
“E’ positivo che le soluzioni arrivino da vari attori” ha detto Valentina Castaldini (Forza Italia). “La categoria dello sport- ha sostenuto- è tra le più colpite e senza pubblico molte società non ce la fanno”. La consigliera azzurra ha scandito che “lo sport è fondamentale per la ripresa della socialità dei giovani. Vorrei però cominciare a pensare a categorie che hanno necessità di fare sport: ad esempio, le famiglie numerose e i disabili. E poi ci sono gli over 65 per i quali vanno pensati bandi specifici”.
Il consigliere Federico Amico (ER Coraggiosa) ha sottolineato “l’importanza dell’intervento economico e la concertazione che ha individuato criteri per il sostegno alle società dilettantistiche. Un riconoscimento per il volontariato che nei momenti critici si è messo a disposizione per aiutare categorie fragili, specie durante i lockdown. Va mantenuto il tessuto di aggregazione e partecipazione civica che consente lo sport. Senza la capillarità di 7-8mila società, verrebbero a mancare molte opportunità di risposta in termini di salute”.
Francesca Maletti (Partito Democratico) ha affermato che è stato “importante definire le modalità di accesso sicuro allo sport e quelle per le quarantene. Riprendere l’attività sportiva significa riprendere la socialità. Non solo per i giovani, ma anche per gli anziani”. La consigliera dem ha reputato negativo che il bando nazionale abbia accolto solo 5 domande su 328 Comuni e ha definito “utile la posticipazione al 2022, stabilita dal Cipe, dell’avvio dei lavori, che consente a molti Comuni di completare l’iter per l’assegnazione delle opere. E’ positivo, poi, che la Regione intervenga con risorse proprie per dare risposte ai territori”.
Nella replica Manghi ha apprezzato gli interventi, riconoscendo la costruzione concertativa del percorso, il rischio di dispersione sportiva, la maggiore attenzione da dare ad anziani e famiglie numerose. Ha confermato, infine, che si sta approfondendo il calo degli iscritti, che significa analizzare abitudini e comportamenti. Alcuni studi dimostrano che stanno crescendo gli sport individuali a dispetto di quelli di squadra, un atteggiamento che è meno arricchente.
(Gianfranco Salvatori)