Recuperare i fondi per “la casa alle giovani coppie” erogate a un soggetto economico che non avrebbe più le caratteristiche per averne diritto.
A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Stefano Bargi (Lega), che ricorda come, a seguito di una sua interrogazione, è emerso che “la Regione ha confermato di aver concesso, nel 2017, il finanziamento a una realtà immobiliare senza aver avuto contezza dell’indagine iniziata nel 2016 e conclusasi nel 2021 con il sequestro dell’azienda in questione durante un’operazione anti-camorra condotta dalle Forze dell’Ordine”.
Per Bargi “il bando “Una casa alle giovani coppie” per il quale la realtà immobiliare aveva ricevuto il finanziamento regionale, prevedeva fra i requisiti degli operatori “che non sussistono cause di divieto, di decadenza o di sospensione” delle competenti leggi nazionali”. Sempre la Regione, sottolinea il leghista, “nel medesimo bando stabilisce che “’si procederà alla revoca dei contributi e al recupero delle somme eventualmente erogate, incrementate degli interessi legali calcolati a decorrere dalla data di erogazione, nei seguenti casi: venga accertata, anche in un momento successivo alla concessione ed erogazione del contributo, la mancanza dei requisiti di ammissibilità previsti dal bando‘”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere se la Regione intenda ritirare il finanziamento, visto che, scrive Bargi nell’interrogazione, il caso in questione sembrerebbe rientrare nella fattispecie di quelli per i quali è previsto.
(Luca Molinari)