La Regione Emilia-Romagna vuole “restare legata al principio di legalità” nell’affrontare il tema delle occupazioni abusive, perché “nessuna emergenza giustifica un atto illegale, anche se reale e oggettiva”, e quindi “quando si occupa è bene che gli sgomberi arrivino subito, se si aspettano mesi o anni poi le tensioni sociali esplodono”.
A ribadirlo è Elisabetta Gualmini, assessore alle Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, rispondendo in Aula ad una interpellanza di Tommaso Foti (Fdi-An) che chiedeva all’esecutivo regionale di prendere una posizione netta sul tema, perché “servono norme chiare e un rapporto lineare con gli utenti. Ci possono essere situazioni in cui per motivi economici c’è morosità- sostiene il consigliere-, ma ci sono stati anche ammortizzatori in tal senso. Siamo arrivati al punto che gli alloggi vengono occupati addirittura prima della consegna: all’edilizia pubblica si deve accedere attraverso graduatorie pubbliche, e la Regione non può fare sconti a nessuno”.
Secondo la vicepresidente della Regione, “non c’è dubbio che abbiamo leggi sia statali che, soprattutto, regionali che offrono norme molto chiare, prive di qualsiasi ambiguità, di fronte alle occupazioni abusive”. Nel merito, Gualmini spiega di avere dubbi solo “sulla norma che vieta ad esempio di erogare acqua a degli occupanti; di fronte a necessità estreme, come la presenza di nuclei familiari con bambini, occorre agire secondo il male minore: ho già chiesto al ministro competente di ridiscutere l’articolo di legge in merito”.
Per l’esponente della Giunta, “è vero che le occupazioni sono aumentate e si concentrano a Bologna, una città ad alta tensione abitativa, e spesso si ha l’idea che questo sia un modo di rispondere all’emergenza: la vulnerabilità abitativa è la base che porta a un impoverimento e indebolimento delle persone, per questo non bisogna ricorrere a scorciatoie come occupazioni ma agire su più fronti, non solo la filiera dell’abitare ma anche il contrasto all’esclusione sociale”.
Gualmini ammette che “gli sfratti nei capoluoghi stanno aumentando, non vogliamo far finta di niente ma la Regione fa quel che può fare: nel 2016 non ci sarà il fondo nazionale per gli affitti e questa è una tragedia a cui dovremo far fronte in qualche modo”.
Nella sua replica, il consigliere Foti ribadisce che “il mio auspicio e solo uno, e cioè che le leggi siano applicate a tutti, anche a chi occupa. Molto spesso gli sgomberi vengono rinviati per l’intervento degli amministratori pubblici: questo è un comportamento che la Regione deve censurare, ho visto sindaci e assessori più vicini agli occupanti che alle forze dell’ordine”.
(jf)


