Esprimere solidarietà alla comunità emiliano-romagnola residente in Cile affinché terminino le violenze nella regione Araucanìa del Cile meridionale.
A chiederlo è una risoluzione del Partito Democratico a firma dei consiglieri Marco Fabbri (primo firmatario), Roberta Mori, Andrea Costa, Matteo Daffadà, Marcella Zappaterra, Stefano Caliandro e Marilena Pillati, per i quali “da notizie apprese dalla stampa, ma anche dal consultore di riferimento dell’area cilena, sono in corso violenze e scorribande che hanno portato a occupazioni abusive, incendi e devastazioni di fabbriche di proprietà di emiliano-romagnoli: dal 2013 ad oggi, nel solo comune di Capitán Pastene, sono stati segnalati 31 attentati nei confronti delle fabbriche e dei lavorati della cittadina, di cui ben 12 nell’anno 2021”.
Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta “a farsi interprete presso il governo e l’Unione Europea affinché venga attivata un’interlocuzione con il governo cileno volta a tutelare la minoranza italiana, a far cessare le violenze nella regione Araucanìa del Cile meridionale e ad esprimere solidarietà nei confronti delle comunità emiliano-romagnole che da più di un secolo sono residenti nella regione dell’Araucanìa del Cile meridionale”. Il Pd, inoltre, chiede che l’esecutivo regionale inviti “il governo cileno ad avviare iniziative di dialogo con tutte le comunità presenti sul territorio finalizzate al ripristino di una civile convivenza e al dialogo interculturale”.
(Luca Molinari)