La Regione dica quante sono le persone affette da sinusite cronica poliposa in Emilia-Romagna e “se esistano differenti sottocategorie della suddetta patologia e sulla base di quale criterio vengano classificate”. Inoltre, spieghi a quali pazienti venga somministrato il farmaco monoclonale e quali siano i criteri che facciano invece propendere per l’intervento chirurgico. Infine, la richiesta alla Giunta è quella se “possa confermare la non omogeneità in merito alla prescrizione e alla distribuzione del farmaco biologico nelle diverse Ausl del territorio”.
Le richieste sono contenute in un’interrogazione di Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia).
I polipi nasali derivano da un gonfiore (processo infiammatorio) della mucosa che riveste la parete delle fosse nasali, si legge nell’atto ispettivo, e “in oltre il 40% dei pazienti, può provocare problemi respiratori seri” causando ansia, insonnia, scarsa concentrazione. Barcaiuolo ricorda che “la principale terapia utilizzata per il trattamento della poliposi nasale risulta essere l’intervento chirurgico. La rinosinusite cronica con poliposi nasale “è patologia ad elevata prevalenza e ad alti costi sociali”. L’introduzione recente di un farmaco monoclonale, il Dupilumab, ha dimostrato che “migliora significativamente gli outcome chiave della malattia e ha raggiunto tutti gli endpoint primari e secondari in entrambi gli studi a 24 settimane e 52 settimane”. Ma, conclude il consigliere Fdi, “risulta da segnalazione allo scrivente, che il farmaco biologico non sia prescritto e somministrato in modo omogeneo sull’intero territorio regionale. Viene evidenziato che nelle Ausl della Romagna vi siano problematiche legate alla prescrizione e alla somministrazione del suddetto farmaco”.
(Gianfranco Salvatori)