La Regione vieti l’uso di richiami vivi per l’attività di caccia.
La richiesta, avanzata in un’interrogazione da Giulia Gibertoni (Gruppo Misto), è collegata in primo luogo ai numerosi casi di influenza aviaria sviluppatesi sul territorio emiliano-romagnolo, in particolar modo nella provincia di Ferrara.
La consigliera ripercorre tutte le scelte di viale Aldo Moro in materia di richiami vivi (prima vietati e poi ammessi) e la situazione relativa all’aviaria: “l’epidemia di influenza aviaria del 2020-2021, con un totale di 3.777 focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità e circa 22.900.000 di volatili colpiti in 31 Paesi, sembra essere una delle più grandi epidemie mai verificatesi in Europa; inoltre, durante la scorsa estate, tra maggio e settembre, sono stati segnalati 162 focolai di virus HPAI in 17 paesi dell’UE e nel Regno Unito nel pollame (51), negli uccelli selvatici (91) e in cattività (20); infine, nelle ultime due settimane focolai di HPAI sono stati segnalati in Francia, Svezia, Repubblica Ceca e Finlandia”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Giunta “se non ritenga opportuno tornare ad aderire a un principio di massima precauzione vietando l’utilizzo di richiami vivi nelle attività di caccia, pratica feroce e molto rischiosa per la salute umana anche in considerazione del fatto che il ritorno all’autorizzazione al loro uso, avvenuto questa estate, era subordinato ‘alla valutazione favorevole della situazione epidemiologica per l’influenza aviaria, all’applicazione di un protocollo operativo mirato che permetta di mitigare al massimo i rischi sanitari connessi a questa pratica e all’esclusione di ripercussioni sul settore avicolo nazionale‘. La situazione epidemiologica dell’influenza aviaria si sta aggravando e le ripercussioni sul settore avicolo, anche regionale, come dimostra quanto sta avvenendo in queste ore a Codigoro, sono ormai una tragica realtà”.
Giulia Gibertoni, inoltre, chiede all’amministrazione regionale, “sempre nell’ottica di evitare rischi inutili e aggiuntivi per salute pubblica, se non ritenga opportuno proibire una volta per tutte il brutale utilizzo di richiami vivi e eliminare la caccia alle specie di uccelli acquatici selvatici migratori, pratica che, ora è assodato, rappresenta un rischio grave per la salute umana e la diffusione dell’aviaria”.
(Luca Molinari)



