Con una nuova interrogazione Giulia Gibertoni (Misto) chiede conferme all’esecutivo regionale sulla retromarcia in merito all’approvazione di una delibera rivolata a eradicare in Emilia-Romagna lo scoiattolo grigio, specie esotica comparsa sul territorio regionale. Delibera, rimarca la consigliera, “che deve essere subito ritirata”.
In governo regionale avrebbe deciso, si legge nell’atto, di collaborare con la Lav e il Centro di recupero fauna selvatica “Il Pettirosso” di Modena, che si sarebbero resi disponibili ad ospitare gli scoiattoli catturati, evitandone la soppressione. Una scelta però che la capogruppo giudica inadeguata: “Un contentino da dare ai difensori dei diritti degli animali”.
Lo scoiattolo grigio, spiega Gibertoni, “è presente in Italia perché introdotto dall’uomo”. Risulta quindi incomprensibile, rimarca, “optare peri soluzioni drastiche”. Peraltro, prosegue, “lo scoiattolo grigio, come emerge da uno studio dell’Università di Perugia, si sposta lentamente (avanza di soli 290 metri all’anno)”. In questa vicenda, sottolinea quindi la capogruppo, “sono evidenti le implicazioni di natura economica, che nulla hanno a che fare con una presunta tutela ambientale, come si vorrebbe far credere: in Piemonte, ad esempio, l’obiettivo era quello di difendere le coltivazioni di nocciole”. Nell’approccio a questa specie, evidenzia, “non sembra essere stata valutata la possibilità di utilizzo di metodi ecologici, come invece prescriverebbe la legge, prima di passare alla uccisione degli animali”. In Gran Bretagna ad esempio, rileva, “si è deciso, per fare un esempio, di sterilizzare gli scoiattoli, lasciandoli nel proprio habitat”.
Lo scoiattolo grigio, ripete Gibertoni, “potrebbe, in quanto in numero esiguo e con scarsa propensione agli spostamenti, coesistere con altre specie senza danni: prima di compiere lo sterminio di un’intera specie o condannarla a una vita in cattività sarebbe necessario, almeno, spiegare perché non si sia esaminata la possibilità di utilizzare metodi ecologici e rispettosi dei diritti degli animali, come già si fa in latri paesi”.
(Cristian Casali)



