Parere favorevole da parte della commissione Territorio, presieduta da Stefano Caliandro, a due delibere regionale. La prima riguarda la rideterminazione, la specificazione dei canoni per l’utilizzo di acqua pubblica e la semplificazione dei canoni di concessione delle aree del demanio idrico per la piantumazione di alberi nelle aree demaniali; la secondo, concerne la monetizzazione della fornitura gratuita di energia, ai sensi della legge regionale 9 del 2016. Lega e Forza Italia si sono astenuti. I due documenti sono stati illustrati dall’assessore Irene Priolo (Ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile).
La ratio su cui si prende le mosse la prima delibera è il via libera, entro il 31 ottobre, all’adeguamento dei canoni, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022. Lo scopo è semplificare e omogeneizzare interventi e applicazione delle tariffe.
Tre i punti principali su cui si fonda la prima delibera. Riguardo al primo, i consorzi irrigui dovranno dotarsi di misuratori di acqua derivata e per dare la possibilità di omogeneizzazione, l’adeguamento scatterà dal dicembre 2022. Il secondo punto concerne l’adeguamento dei canoni delle concessioni del demanio idrico. La Legge del 2004 prevede due variabili: le categorie di coltivazione e il valore agricolo medio. “Questa delibera- ha spiegato l’assessore Priolo- toglie discrezionalità dal punto di vista della concessione e si colloca nel valore agricolo medio rispetto al canone da apportare”. La prima forbice andava dallo 0,5% al 2,5%, “ma ora il canone medio è di 1,4% e sarà uguale in tutta la regione. Non vogliamo aumentare le tasse e questo aumento medio non farà crescere il gettito. E’ un riequilibrio”. Le percentuali variano in base agli ambiti di applicazione, come le coltivazioni in golena, lo sfalcio, le diverse coltivazioni. Ad esempio, prima lo sfalcio aveva un canone tra i 15 e i 20 euro per ettaro, ora sarà di 17,5 euro. “Il piano- ha continuato l’assessore- è stato presentato alla Consulta agricola ed è stato apprezzato. Oggi chi chiede una nuova concessione, conosce in anticipo il suo valore”. Il terzo pilastro è il progetto di 4,5 milioni di nuovi alberi. “Sono state estese le aree- ha sottolineato l’assessore Priolo- e se l’impresa aderisce si scomputa dal canone la superficie destinata alle piante. Abbiamo quantificato tre tipi di estensione di messa a dimora: se l’area è di 2 ettari, la disponibilità per piantumare alberi deve essere del 20%. Se l’area è compresa tra 1 e 2 ettari, si avrà il 15% e se il terreno è fra gli 0,5 e l’ettaro, il 10% sarà usato per mettere a dimora gli alberi”. Per le imprese, ci sarà “uno scomputo fino al 50% del canone e la concessione si allunga dagli attuali 6 anni fino a 12. Ci sarà così un’agevolazione sul canone della concessione, ma anche la possibilità di rientro delle spese”.
La seconda delibera (monetizzazione della fornitura gratuita di energia) è la “conseguenza della delibera sulle grandi derivazioni idroelettriche. Entro il 31 ottobre dovremo lavorare sul calcolo del canone fisso e variabile che va alla Regione. Si è scelto di monetizzare gli enti territoriali coinvolti, invece che dare la concessione gratuita, in base alle indicazioni dell’agenzia Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Dai calcoli, emerge che 1 milione e 114mila euro sarà destinato agli enti coinvolti, ai Comuni interessati nell’azione di presa e di validità di scarico dell’opera. In base alla potenza nominale della concessione ci sono valori economici differenziati” ha scandito l’assessore Priolo.
Secondo le tabelle di ripartizione delle risorse, l’importo maggiore, cioè 488mila euro, va all’impianto di Isola Serafini (Piacenza), che genera 57mila e 500 kilowattora. Il secondo più grande impianto è quello di Farneta e Muschioso (Modena), che avrà 157mila euro, generando 8mila kilowattora. Il contributo finanziario, ha ricordato la titolare dell’Ambiente, “dovrà essere destinato a fini ambientali, definiti dalle amministrazioni, e non ad altro, ad esempio l’asfaltatura di strade”.
Secondo Igor Taruffi (ER Coraggiosa), intervenuto sulla delibera per la messa a dimora di 4,5 milioni di alberi, “i numeri sono il segno che la strada è positiva. Sui territori, tornano contributi importanti e progetti ambientali, nello spirito della legge che abbiamo approvato nel 2020”.
Critica la Lega, con i consiglieri Fabio Rainieri ed Emiliano Occhi. “Siamo preoccupati- ha sottolineato Rainieri- del calcolo sui canoni, che prevede un aumento del 50%. E’ vero che c’è una clausola di salvaguardia di 3 anni, ma poi entra in vigore. Gli agricoltori devono già fronteggiare l’aumento delle materie prime, tra cui il gasolio. Inoltre, al momento non ci sono speranze di aver bacini idrici importanti. Il provvedimento ha delle lacune, perché mancano gli studi finanziari realizzati per la modifica dei canoni”. Occhi, invece, ha chiesto “se la piantumazione prevede un tempo di mantenimento degli alberi oppure ogni pianta può essere tagliata e sostituita. Sulla monetizzazione, chiedo quali sono i Comuni che avranno il contributo e se questo spetterà anche a quelli limitrofi alle derivazioni”. Occhi ha anche chiesto di coinvolgere la commissione sui criteri di monetizzazione.
(Gianfranco Salvatori)