COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Infrastrutture. Gibertoni (Misto): stop a nuove autostrade, potenziare il trasporto su ferro

Dettagliata interrogazione che riguarda anche la cosiddetta Cispadana

Stop a nuove autostrade come la Cispadana e potenziamento del trasporto su ferro.

A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Giulia Gibertoni (gruppo Misto), il cui atto ispettivo prende le mosse da un emendamento approvato lo scorso ottobre dalle commissioni parlamentari che si occupano della materia che, a detta della consigliera “aprirebbe la strada al progetto di finanza, come alternativa alla gara europea e all’affidamento diretto in house per l’assegnazione della gestione trentennale dell’autostrada A22: l’emendamento in sostanza evita la possibilità di indire una gara europea per l’affidamento della concessione della A22 utilizzando il partenariato pubblico privato con l’obiettivo di affidare una concessione per lavori pubblici o di pubblica utilità mediante una gara di project financing, consentendo così di superare lo stallo nelle trattative con i soci privati di Autobrennero che non aveva consentito la completa pubblicizzazione della stessa società”.

Proprio questo contesto nazionale sta alla base dell’interrogazione di Gibertoni che vuole sapere dalla Giunta “se non ritenga strategica la crescita dell’asset ferroviario e del trasporto su ferro, spostando il traffico merci dalla gomma alla rotaia, attraverso il consolidamento delle attuali tratte e lo sviluppo di nuove, in particolare, attraverso il corridoio del Brennero che collega due tra le principali industrie manifatturiere europee, quella tedesca e quella italiana, e le relazioni con le linee ferroviarie La Spezia-Parma-Poggio Rusco e Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco”.

La consigliera interroga, inoltre, l’esecutivo regionale per sapere “se non ritenga necessario, già a partire dal nuovo PRIT 2025, abbandonare la continua costruzione di nuove autostrade quale l’autostrada regionale Cispadana, nuove bretelle come quella Campogalliano-Sassuolo, nuove quarte corsie come quelle sulla A1 tra Modena e Piacenza e nuove terze corsie come quella sulla A13 tra Bologna e Padova, obiettivi il cui perseguimento comporterà il continuo aumento del traffico su gomma e la continua diminuzione della percentuale di merci trasportate su rotaia e il conseguente maggiore inquinamento”.

(Luca Molinari)

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