Via libera dalla commissione Salute al Progetto di legge della Giunta che istituisce la figura del direttore assistenziale nelle Asl. Il provvedimento, su cui sono stati presentati 8 emendamenti, di cui 2 della Giunta, ha visto il parere contrario delle opposizioni. Il pdl, che ha modificato l’articolo 3, comma 5, della legge regionale 29/2004, è atteso ora al passaggio dell’Assemblea legislativa.
La votazione è avvenuta in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta dalla vice presidente Francesca Maletti. A presentare le modifiche sono stati il relatore di maggioranza, il consigliere Giuseppe Paruolo (Partito democratico) e quello di minoranza Daniele Marchetti (Lega). In commissione, l’assessore alle Politiche per la salute, Raffele Donini, è intervenuto rispondendo ai consiglieri e illustrando la nuova figura del direttore assistenziale, che partecipa alla definizione della policy aziendale e valorizza le professioni sanitarie.
Paruolo ha ricordato che la figura (facoltativa per le Asl) è importante e che il Pd accoglie gli emendamenti della Giunta perché “vanno nella direzione da noi richiesta: uno indica le linee guida, l’altro il monitoraggio da parte dell’Assemblea ogni tre anni”. Paruolo ha sottolineato di aver accolto l’emendamento presentato da Marchetti, ma non quelli di Fdi e Forza Italia.
Marchetti ha sottolineato che “i miei emendamenti esprimono il malcontento emerso durante l’udienza conoscitiva: se si mette mano alla corposa legge 29 si potevano considerare interventi più ampi e ci aspettavamo di più. Inserire solo una figura dirigenziale è un brutto segnale per i cittadini, preoccupati dal funzionamento della sanità, fra cui le lunghe liste di attesa, e per la pandemia. Gli emendamenti della Giunta sono solo piccole correzioni”.
Durante il dibattito, Marco Lisei, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha affermato di “aver visto molti pareri contrari nelle precedenti commissioni. Critici i consiglieri, ma anche medici e infermieri. I professionisti dicono che, per valorizzare alcune professioni sanitarie, si doveva partire dalla base e non dai vertici. Il nuovo dirigente non risolve i problemi creati dalla pandemia. Parliamo di medici di base che non si trovano, così come il personale dei pronto soccorso, e di tante criticità della sanità. I sindacati medici hanno parlato di poltronificio. L’Assemblea è esautorata, perché la Giunta decide le linee guida e chiede di approvare una delega in bianco”.
Secondo Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia, “se si decide che questa figura è importante, allora il punto è come si è arrivati alla decisione politica. L’assessore spieghi perché c’è questa necessità e quali compiti e funzioni avrà. Avete fatto tutto da soli”.
Critiche anche da Simone Pelloni (Lega): “Negli anni scorsi sono diminuiti i centri direzionali in sanità, come a Parma, Ferrara e in Romagna. I problemi oggi sono le liste di attesa e mi chiedo se questa mini riforma porterà benefici concreti. Credevo che il nuovo modello organizzativo andasse incontro alla riduzione dei dirigenti. In sanità, infine, serve minor discrezionalità rispetto alle nomine”.
Donini ha replicato “che ci sono state sì delle critiche delle associazioni sindacali dei medici, ma non è vero per Cgil, Cisl e Uil. Si è discusso tanto di merito, legittimità, contenuti. C’è stato lo scricchiolio in alcuni sindacati, ma nei reparti ospedalieri ci sono centinaia di medici favorevoli”.
“Siamo certi che dopo l’Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Bolzano altre Regioni percorreranno la nostra stessa strada. Fra tre anni- ha commentato Donini- vedremo i risultati. Sulla valorizzazione delle professioni sanitarie non c’è divisione tra maggioranza e opposizione. So che la minoranza ha a cuore il rafforzamento dei professionisti (dai tecnici ospedalieri fino a medici). A livello nazionale, ci sono proposte per integrare nei pronto soccorso medici in specializzazione e rendere più attrattiva quella posizione. Inoltre, con il rafforzamento della medicina territoriale avremo più medici e infermieri nelle case di comunità, che ridurranno gli accesi impropri al pronto soccorso. I professionisti della sanità chiedono una loro presenza al tavolo strategico delle Asl e questa riforma è a costo zero e non è un poltronificio”.
(Gianfranco Salvatori)