Il valico appenninico della strada statale SS67, che collega Forlì a Firenze, fa parte della convenzione stipulata tra Regione Emilia-Romagna e ANAS per migliorare la viabilità e la sicurezza della rete viaria regionale?
Lo chiedono in uno specifico question time trattato all’inizio dei lavori dell’Assemblea legislativa da Massimiliano Pompignoli e Andrea Liverani (Lega).
I due consiglieri chiedono anche se a tal proposito vi sarà uno stanziamento di ulteriori fondi regionali, facendo seguito alle “richieste avanzate dal Comitato Civico SS67, dai sindaci della Vallata del Montone e dalle associazioni di categoria del territorio per la messa in sicurezza del valico appenninico nelle zone di Dovadola, Rocca San Casciano e Portico di Romagna”.
In fase di risposta il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi, ha chiarito che “sulla base delle valutazioni di traffico generato dal PRIT 2025, non sono stati giudicati prioritari gli interventi sulle strade di valico delle varie strade statali, soprattutto nel tratto Rocca San Casciano-Portico di Romagna”.
Per Baruffi, volendosi anche solo limitare allo studio di progettazione per il tratto segnalato, si andrebbe a bloccare una convenzione che riguarda “una molteplicità di opere per un totale di quasi 9 milioni, di cui 1,15 a carico dei bilanci regionali”.
Insoddisfatto Massimiliano Pompignoli: “In primo luogo- dichiara il leghista- si fa riferimento a un Piano Regionale Integrato dei Trasporti adottato ma non approvato da questa Aula, nonostante nel frattempo sia arrivato un numero altissimo di osservazioni su tale documento”. Oltre a ciò Pompignoli vede un’evidente incongruenza nella richiesta di migliorare l’attrattività dei borghi interni “se non vi sono adeguate infrastrutture per supportare tale sforzo”. Per ultimo, poi, il consigliere forlivese denuncia l’evidente mancanza di sicurezza del tratto viario “aggravato anche dalla chiusura della caserma della polstrada a Rocca San Casciano nonostante una specifica Risoluzione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna votata all’unanimità che chiedeva il mantenimento di quel fondamentale presidio”.
(Luca Boccaletti)