Una società consortile con sede ad Assago, nel milanese, si sarebbe aggiudicata “il bando che Hera ha pubblicato il 9 luglio 2015 per il servizio di raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani e assimilati, raccolta differenziata, conduzione dei centri di raccolta e le prestazioni connesse al servizio di spazzamento manuale e meccanizzato nei 18 comuni della provincia di Ravenna, a decorrere dal 1°gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2017 con facoltà di rinnovo alle stesse condizioni contrattuali, di anno in anno, per ulteriori 2 annualità”.
Lo segnalano i consiglieri Massimiliano Pompignoli e Andrea Liverani (Ln) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove evidenziano che “il bando partiva da una base d’asta di 41,2 milioni di euro con vincoli dal punto di vista della tipologia di aziende che potevano partecipare, la loro patrimonializzazione, gli obblighi in capo alla capogruppo e alle società eventualmente consorziate”.
Nonostante il passaggio di funzioni fosse previsto per il primo giorno dell’anno,- scrivono i consiglieri- ai primi di febbraio sulla stampa locale “venivano riportate perplessità sulle modalità e sul numero dei dipendenti riassunti dalla società consortile”, che, il 15 febbraio, avrebbe “rassicurato che era in fase di completamento la procedura di assunzione dei dipendenti aventi diritto e in corso di valutazione i criteri di adeguamento migliorativo delle condizioni contrattuali: condizioni che stridono con un appalto vinto con un ribasso del 15% che ha visto una riduzione di quasi 6 milioni su base d’asta”.
A questo proposito, Pompignoli e Liverani riportano anche alcune dichiarazioni rilasciate il 19 aprile da un dipendente della società consortile alla stampa locale, tese a evidenziare che “L’inizio è stato disastroso…i mezzi a disposizione non sono idonei e sono insufficienti di numero. … i mezzi con le gru, mentre i camion per raccogliere i cassonetti non hanno gli attacchi adatti e rompono i coperchi dei contenitori. …”.
I consiglieri chiedono quindi alla Giunta se esistano rapporti diretti o indiretti di capitale di Hera, o di società del Gruppo Hera, nelle società o gruppi che fanno parte del consorzio e se ci siano rapporti contrattuali, oltre a quello oggetto di questa interrogazione, tra Hera o altre società del gruppo Hera e le società che compongono il consorzio.
Pompignoli e Liverani vogliono inoltre sapere se le tempistiche della costituzione della società consortile, che si sarebbe formata “alla fine del 2014” per cui “alla data di emissione del bando aveva una anzianità di circa sei mesi”, siano anomale rispetto all’uscita del bando e se la Giunta ritenga opportuno verificare che le dichiarazioni e le certificazioni rilasciate dalla mandataria del consorzio siano veritiere e che quindi sussistano le condizioni richieste dal bando, sia in termini di esperienza, sia in termini finanziari e tecnici.
Gli esponenti della Lega, infine, domandano all’esecutivo regionale se non si consideri “inopportuna” l’assenza, tra i requisiti del bando, di un parco mezzi/camion a disposizione dei concorrenti, quanti consorzi, gruppi o Rti (Raggruppamenti temporanei di impresa) abbiano partecipato al bando, quale sia la base d’asta offerta e il punteggio raggiunto da ogni partecipante e quali azioni intendano assumere la Regione e Atersir per prevenire e controllare che i servizi oggetto di bando siano svolti secondo gli standard del contratto di servizio con Atersir.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)