La Regione Emilia-Romagna dovrebbe chiarire “quali urgenti iniziative intende porre in essere la Giunta per risolvere i gravi problemi, come la cronica carenza di personale, i turni massacranti, le ferie bloccate e le condizioni minime di sicurezza, denunciati dagli operatori sanitari del Dipartimento materno-infantile dell’ospedale Maggiore di Parma e, parallelamente, rispettare quanto disposto dalla direttiva europea sui turni e i riposi obbligatori di medici, infermieri e ostetrici?”.
A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, sono Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi, consiglieri di Fi.
“La mancanza di personale- specificano i due consiglieri- pesa sulla funzionalità del reparto: dal 2013 le ostetriche, il cui ruolo non è sostituibile da altre figure professionali, sono passate da 53 a 57, e altre 8 sono quelle universitarie, ma il numero sembra non essere sufficiente a coprire l’attività richiesta, aumentata negli ultimi anni”. Nel 2015, proseguono, “ci sono stati 200 parti in più rispetto all’anno precedente. Inoltre, su 2.800 parti all’anno, i cesarei sono passati dal 33 al 22 per cento, mentre sono aumentate del 30% le partoanalgesie”. Il risultato, concludono, “è che per coprire i turni e non lasciare scoperto il centro, la maggior parte delle ostetriche ha dai 200 ai 300 giorni di ferie da smaltire e altrettante ore di permesso, che in alcuni casi arrivano addirittura a 1.000, negate proprio per non bloccare l’attività”.
I sanitari del Dipartimento materno-infantile, concludono Bignami e Aimi, “chiedono quindi un aumento dell’organico fisso, per lavorare in sicurezza e garantire un servizio efficiente ai cittadini”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cr)