COMUNICATO
Sanità e welfare

Question time Lisei (Fdi): “Carenza medici di base a Gaggio Montano e zone montane”

L’assessore Donini: “Siamo consapevoli delle difficoltà. Un secondo medico è disponibile per attività urgenti e stiamo lavorando per andare incontro alle necessità”

Disagi per i cittadini di Gaggio Montano, nel bolognese, a causa della mancanza di medici di medicina generale: il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Lisei interroga la giunta per sapere come intenda risolvere il problema.

Il consigliere, riferendosi ai comuni montani e alle aree disagiate, in un question chiede “di rivedere le linee guida per l’assegnazione degli incarichi, visto che le difficoltà riscontrate dalle Aziende USL per il reperimento di medici disponibili a prendere servizio nelle zone montane sono sempre più evidenti”.

Nel caso specifico di Gaggio Montano, in provincia di Bologna, Lisei ha ricordato che “dal 1° settembre 2021, il medico può avere un massimo di 500 pazienti, poiché iscritto a un corso di formazione a tempo pieno, e ai mille assistiti ‘in eccedenza’ è stato comunicato che dovranno rivolgersi al medico di base di Castel di Casio, comune a 17 chilometri di distanza. Una tratta, fra l’altro, priva di copertura di servizi di trasporto pubblico. Una situazione inaccettabile, in particolare per la popolazione anziana”.

Il consigliere ha aggiunto: “Quello di Gaggio Montano non è un caso isolato. I presidi territoriali montani sono essenziali ed è fondamentale che continuino a soddisfare i bisogni assistenziali della comunità, garantendo l’adeguatezza delle cure e degli interventi. L’emergenza Covid ha mostrato a tutti la necessità di investire maggiormente sul territorio, sulle cure primarie e soprattutto sulla medicina generale”.

Rivolgendosi alla Giunta, il capogruppo ha aggiunto: “Voi stessi riconoscente l’importanza della medicina di prossimità. Ma chi fa i corsi di formazione per essere abilitato alla specializzazione costringe a ridurre il numero di assistiti. Occorre rivedere le linee guida: ad esempio, prevedere corsi part-time anziché full-time per consentire ai medici di base di mantenere i pazienti”.

L’assessore alla Sanità Raffaele Donini ha risposto premettendo che “le linee guida per i corsi che permettono di esercitare come medici di base fanno parte di un decreto legge recepito dalla Conferenza Stato-Regioni”. “Il corso- ha aggiunto Donini- dura il tempo necessario al conseguimento del diploma specifico con il passaggio da 500 a 1.500 assistiti. Le linee guida non competono alle Regioni ma allo Stato. Siamo comunque pronti a chiedere modifiche in linea con quanto lei propone. Nel caso specifico di Gaggio Montano, un secondo medico è disponibile per attività urgenti e stiamo lavorando per andare incontro alle necessità. Siamo consapevoli della necessità di riorganizzare la medicina territoriale e di base, soprattutto nelle zone più disagiate”.

Il consigliere Lisei si è detto “sorpreso nel vedere scaricare le responsabilità ‘altrove’: sulle linee guida per strutturare i corsi di formazione le Regioni devono poter dire la loro. Spero che si cerchino soluzioni e che ai cittadini di Gaggio venga data una risposta il prima possibile”.

(Lucia Paci)

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