COMUNICATO
Ambiente e territorio

Caccia. Gibertoni (Misto): stop a munizioni al piombo, rischi anche per salute umana

L’Unione europea, si legge nell’atto, “ha già previsto la messa la bando di munizioni al piombo all’interno o in prossimità di zone umide e gli stati membri hanno 24 mesi per adeguarsi (entro il 15 febbraio 2023)”

“Quale la situazione aggiornata sull’utilizzo di munizioni contenenti piombo e quindi sull’utilizzo di munizioni atossiche nell’attività venatoria in regione e quali le ripercussioni rispetto ai quanto deciso a livello europeo?”.

A chiederlo, con un’interpellanza rivolta al governo regionale, è Giulia Gibertoni (Misto), che rileva come “con l’uso di munizioni con piombo inevitabilmente restano frammenti nella carne, con gravissimi rischi per la salute umana (il piombo in qualsiasi dose può causare effetti negativi)”.

La consigliera vuole quindi sapere dall’esecutivo “se non ritenga doveroso prevedere il divieto di utilizzo di munizioni contenenti piombo nella attività venatoria nell’intero territorio regionale, a partire dalle zone umide”.

L’Unione europea, si legge nell’atto, “ha già previsto la messa la bando di munizioni al piombo all’interno o in prossimità di zone umide e gli stati membri avranno 24 mesi per adeguarsi (entro il 15 febbraio 2023)”. Attualmente, si rimarca nello stesso documento, “in Italia solo per una parte delle zone umide, quelle speciali di conservazione, questo divieto è già attivo”.

“Da decenni- rimarca la capogruppo- il piombo viene comunemente utilizzato per produrre munizioni e attrezzatura da pesca: si stima che ogni anno vengano disperse nell’ambiente dell’Ue tra le 21mila e le 27mila tonnellate di piombo. Tra le 1.400 e le 7.800 tonnellate di piombo vengono rilasciate ogni anno solo nelle zone umide europee. Il danno economico provocato da questa forma di inquinamento dell’ambiente naturale ammonterebbe a 105 milioni l’anno, questo per la mortalità indiretta provocata dalla caccia. Si calcola che un milione di uccelli acquatici muoia nelle zone umide europee per avvelenamento da piombo ogni anno (mentre milioni di uccelli selvatici si contaminano senza morire e ci sono rischi anche per le specie che si nutrono di volatili contaminati)”. Inoltre, ripete Gibertoni, “il piombo residuo presente nella selvaggina abbattuta può avere conseguenze anche per la salute umana (l’esposizione al piombo è associata a effetti sullo sviluppo neurologico, compromissione della funzione renale e della fertilità, ipertensione, esiti avversi della gravidanza e decesso)”.

(Cristian Casali)

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