La chiusura da parte di Autostrade per l’Italia della bretella di collegamento tra Sasso Marconi e il casello autostradale di Cinque Cerri, sul tratto bolognese della A1, ha scatenato un acceso dibattito in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, dove si è svolta l’informativa dell’assessore Andrea Corsini (Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio).
Sia l’assessore sia i consiglieri hanno messo in luce la mancanza di comunicazione da parte di Autostrade per l’Italia per l’esecuzione di lavori che creano disagi agli abitanti dell’Appennino. Inoltre, dai consiglieri è arrivata la richiesta di una commissione ad hoc sulle tante criticità, legate alla viabilità, di quell’area e la scarsa considerazione di Autostrade per l’Italia per gli amministratori locali.
Così l’assessore Corsini: “Dopo aver appreso dalla stampa della chiusura della bretella di collegamento tra Sasso Marconi e il casello autostradale di Cinque Cerri, ho contattato il sindaco di Sasso Marconi. Ho già convocato con urgenza, lunedì prossimo, un incontro con Aspi a cui chiederò di comunicare in anticipo le chiusure e di fornire la pianificazione e la tempistica dei lavori da realizzare, opere che hanno ripercussioni sul traffico della zona. L’obiettivo è quello di minimizzare i disagi”. L’assessore, inoltre, ha ricordato che “la chiusura bretella, utilizzata per la viabilità secondaria, è necessaria per la stabilizzazione della massicciata e i lavori sono inevitabili. Cercheremo di capire se sia necessaria la chiusura totale o se ci sia la possibilità di una chiusura parziale”.
Secondo Marco Mastacchi (Rete Civica) “in passato c’era un’interlocuzione di Autostrade con i sindaci. Ora, invece, si scopre che anche l’assessore lo viene a sapere dalla stampa. Chiedo un’informativa dopo l’incontro di lunedì e penso che nei prossimi mesi ci saranno molti problemi da gestire. In quell’area ci sono tante criticità legate alla viabilità. Ci sono poi improvvise chiusure di tratti di autostrada che non sono segnalate. Autostrade non pensa alle ricadute delle proprie scelte sui territori e deve avere più considerazione e rispetto per gli amministratori locali”.
Michele Facci (Lega) ha attaccato la Giunta: “La Regione non può subire questi procedimenti. Non è concepibile. Come si può pensare che le imprese restino aperte se queste sono le condizioni? Pochi giorni fa c’è stata un’interrogazione parlamentare sui ritardi dei lavori sul ponte Da Vinci, a Sasso Marconi. E’ a rischio la vivibilità della zona. L’assessorato alla Montagna è un fantasma e quello alla Mobilità apprende della chiusura dai giornali”.
Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha sostenuto la necessità di fare “un punto complessivo sulle strutture che garantiscono collegamenti tra Appennino bolognese e Appennino toscano. Ci sono criticità preoccupanti. Il modo con cui autostrade si comporta con territorio è inaccettabile. Autostrade considera sudditi i comuni, a cui comunica delle decisioni. A un sindaco non si può dire ‘domani mattina chiudiamo’. Dalla caduta del ponte Morandi nel 2018 è evidente che Autostrade e Anas hanno iniziato tanti interventi di sicurezza. Ma cosa è stato fatto nei 30 anni precedenti?”. Taruffi conclude affermando che serve “un quadro complessivo delle manutenzioni da fare e occorre chiedere di non fare lavori in concomitanza. Chiedo una commissione dedicata a questi problemi, anche se il problema è a Roma”.
Nadia Rossi (Partito democratico) ha replicato a Facci che “trova i motivi per creare un dibattito da campagna elettorale. Il problema è a Roma, la Regione non è a capo né di Anas né di Autostrade spa. Dobbiamo agire sui nostri parlamentari. Anche io chiedo una commissione ad hoc su questi temi”.
(Gianfranco Salvatori)