Massimiliano Pompignoli (Lega) presenta un’articolata risoluzione in cui si chiede la chiusura dell’impianto di smaltimento rifiuti forlivese (sul territorio oltre a quello pubblico insiste un secondo impianto privato) entro il 2027, data in cui avrà termine l’attuale programma regionale di gestione dei rifiuti
Durante gli odierni lavori della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro, il leghista ricorda come “il 19 luglio scorso il Consiglio Comunale di Forlì ha approvato a larga maggioranza e senza alcun voto contrario, una mozione in cui si impegnano il sindaco e la Giunta intorno a precise linee guida sia nella trattativa per il nuovo accordo con la Regione Emilia-Romagna, sia in previsione della stesura in corso del nuovo Piano regionale gestione rifiuti”.
Pompignoli, stante la situazione in essere, impegna quindi l’esecutivo regionale “a condividere e tenere conto, nella trattativa per la sottoscrizione del nuovo ‘Accordo per la Gestione dei Rifiuti Urbani nel Termovalorizzatore di Forlì’ e in previsione della stesura in corso del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, della chiara pronuncia dell’Assemblea cittadina forlivese, con particolare riferimento all’obiettivo di chiudere il termovalorizzatore di Hera Ambiente spa entro il termine di vigenza del nuovo programma regionale di gestione dei rifiuti previsto per il 2027”.
Numerosi gli inviti provenienti da altre forze politiche per il ritiro del documento e per un lavoro condiviso sul prossimo Piano rifiuti regionale. Per Andrea Costa (Pd) è “legittima la posizione del Consiglio comunale di Forlì riportata in questa risoluzione e la Regione ha il dovere di confrontarsi con tutti gli enti territoriali, ma deve contestualmente inserire tutte le singole istanze in un quadro pianificatorio più globale che deve portare anche alla razionalizzazione di tutta l’impiantistica regionale della filiera dei rifiuti”.
Anche Silvia Piccinini (M5s) che sulla risoluzione ha presentato due emendamenti (entrambi respinti) – per “disincentivare il nomadismo dei rifiuti speciali che sono a libero mercato e che prevalentemente provengono da Veneto e Lombardia”, condivide la tematica posta dal collega leghista ma contesta il metodo. “Forse sarebbe stato meglio -commenta la capogruppo- se la risoluzione fosse stata condivisa sul territorio con le forze che hanno votato l’Ordine del Giorno in Consiglio comunale. In generale, comunque, anche Piccinini ha espresso l’auspicio per una condivisione trasversale delle posizioni in vista del prossimo atto programmatorio sui rifiuti, per arrivare ad una globale riduzione degli impianti regionali.
Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ha convenuto che il tema posto dal territorio forlivese sia assolutamente di rilievo e, trovandosi d’accordo sull’opportunità di un ulteriore momento di riflessione, ha precisato: “E’ sul Piano dei rifiuti che dovremo misurarci in futuro per arrivare a un’architettura di sistema realmente efficace e sostenibile”. Il capogruppo, poi, ha rivendicato come “anche ER Coraggiosa voglia la riduzione degli impianti di smaltimento, discariche o termovalorizzatori che siano, per potenziare maggiormente la raccolta differenziata, ma occorre un’ottica di sistema per evitare pericolosi effetti domino che porterebbero al caos più totale”.
Massimiliano Pompignoli (Lega), infine, nello specificare ulteriormente alcuni punti della risoluzione a sua firma, ha sottolineato come, “in attesa del nuovo Piano rifiuti, quello attuale sia in piena vigenza e quindi, se vi fosse un voto contrario alla Risoluzione, si arriverebbe all’assurdo di una Regione che vota contro i principi che essa stessa ha fissato”.
La risoluzione è stata respinta con il voto contrario di Pd e lista Bonaccini. Astenuti ER Coraggiosa e M5s, mentre si sono dichiarati a favore Lega, Forza Italia e Rete Civica.
(Luca Boccaletti)