La Regione tuteli un comparto storico-culturale, quello delle auto d’epoca, particolarmente attivo nel nostro territorio.
A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia.
“A Roma – spiega il consigliere- è stato recentemente presentato un emendamento collegato al disegno di legge di conversione del decreto fiscale che chiede l’abolizione dell’agevolazione fiscale per i veicoli che hanno ottenuto e riportato a libretto il certificato d’interesse storico e collezionistico, in particolare quelli con età compresa fra 20 e 29 anni”. Si tratta di un provvedimento, aggiunge il politico, “che metterebbe in difficoltà un settore già provato dalla pandemia e che, invece, andrebbe incentivato come eccellenza del made in Italy. Secondo l’analisi dell’Automotoclub storico italiano, infatti, con il Covid il settore ha perso oltre mezzo miliardo di euro (il 75 per cento di questo valore, pari a 375 milioni di euro, si riferisce agli operatori professionali come artigiani, commercianti, micro e piccole imprese che si occupano di gestione, manutenzione, restauro e produzione di parti specifiche per i veicoli storici, attività che in regime di lockdown avevano ridotto del 70 per cento la loro operatività)”. Con questa nuova imposta, evidenzia, “si incentiverebbe, per il settore, la dispersione di parte del nostro patrimonio storico e culturale e si spegnerebbero le prospettive occupazionali per molti giovani: le perdite sarebbero decisamente superiori rispetto alle possibili entrate”.
Attualmente, si legge nel testo dell’interrogazione, “è prevista una riduzione, pari al 50 per cento del bollo auto, per gli autoveicoli e i motoveicoli con anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 e i 29 anni, classificati di interesse storico e collezionistico, in possesso del certificato di rilevanza storica rilasciato dai registri storici e annotato sulla carta di circolazione (mentre i mezzi storici con più di 30 anni sono totalmente esenti da questa imposta)”.
Barcaiuolo chiede quindi all’esecutivo regionale “se intenda prendere una netta posizione di contrarietà all’emendamento presentato, valutando, anche, di portare il tema all’interno del confronto Stato e Regioni”.
(Cristian Casali)