Migliorare e correggere le criticità segnalate dai cittadini nonché integrare le funzionalità connesse al Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e al sistema di prenotazione online CupWeb. La richiesta è contenuta in un’interrogazione di Giuseppe Paruolo (Partito democratico) sottoscritta anche dai dem Palma Costi, Ottavia Soncini, Marcella Zappaterra, Katia Tarasconi, Francesca Maletti, Nadia Rossi, Roberta Mori, Lia Montalti.
Nell’atto ispettivo il consigliere chiede anche se la Giunta non “ritenga utile aprire qualche forma strutturata di dialogo coi cittadini per raccogliere suggerimenti e segnalazioni, al fine di continuare a migliorare il sistema Fse/CupWeb e renderlo sempre più all’altezza delle sfide future”.
Il Fascicolo sanitario ha avuto un grande successo, scrive Paruolo, e nel 2020 – anno in cui è esplosa la pandemia – ha registrato 18,5 milioni di accessi contro gli 1,9 milioni del 2016. “Accanto al Fse sono presenti strumenti di prenotazione online, come CupWeb, attraverso cui il cittadino può direttamente prenotare, disdire o cambiare appuntamento utilizzando internet” ricorda il consigliere. CupWeb – si legge nell’interrogazione – ha visto balzare le prenotazioni nel 2019 a 448mila contro le 109mila del 2016 (lieve calo nel 2020, con 312mila, per l’impatto della pandemia). Il sistema Fse/CupWeb è andato in sofferenza quando è emersa la necessità di dover gestire molti accessi contemporanei, ad esempio in coincidenza con l’apertura delle prenotazioni per la vaccinazione contro il Covid.
Nell’atto ispettivo, inoltre, si affronta il nodo Spid, il cui accesso dovrebbe essere facilitato per le categorie fragili come gli anziani: “Aver previsto un tetto di 4 sms disponibili a quadrimestre, come risulta dal sito di Lepida, che invita ‘a scaricare l’app LepidaID dai canali ufficiali per poter generare in autonomia gli OTP’, rischia di essere escludente per le persone che non possiedono uno smartphone e in generale per le persone anziane che hanno difficoltà con le nuove tecnologie”.
A questo, si aggiunge, continua Paruolo, il fatto che ci sono “strutture sanitarie private, convenzionate e non, che non pubblicano referti e risultati degli esami in automatico sul Fse, perché non sono collegate”.
L’Assemblea legislativa, conclude il consigliere del Pd, ha approvato nel dicembre 2020 una risoluzione con la quale “la Giunta regionale si impegna ad aggiornare le modalità di funzionamento del Fse alle ultime novità normative intervenute, garantendo a ogni cittadino emiliano-romagnolo la completezza dei dati, sia che si riferiscano a esami e prestazioni effettuati in strutture pubbliche, sia private accreditate, sia private. In quella risoluzione c’è anche l’impegno a valutare come potenziare il Fse anche con i dati relativi alle prestazioni sanitarie effettuate in altre regioni”.
(Gianfranco Salvatori)