Un bilancio importante sotto molti punti di vista quello approvato oggi dalla commissione Ambiente, territorio e mobilità presieduta da Stefano Caliandro, che impegna risorse importanti in senso assoluto, confermate anche dalle poste previste per i temi peculiari della stessa commissione.
“Rispetto al DEFR approvato diversi mesi fa – spiega il relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd) – va registrato l’aumento dell’1,4% rispetto al PIL regionale stimato. Ciò pone la nostra regione tra le locomotive nazionali, con una leadership indiscussa nell’export pro capite. Le risorse impostate in questo pacchetto di bilancio sono poi assolutamente in linea con le politiche definite nei mesi scorsi dalla Giunta e soprattutto ricalcano gli obiettivi del Patto per il lavoro e il clima”. Per Sabattini vanno sottolineate le risorse che, attraverso la tutela e il rilancio dei vari territori, dovranno contribuire a a garantire una ripartenza realmente equa anche da un punto di vista economico sociale.
Particolarmente degni di nota, per il relatore di maggioranza, gli investimenti sull’ambiente, tra cui spicca il piano di ripascimento delle coste romagnole, la continuazione del piano di piantumazione di 4 milioni e mezzo di alberi, del progetto “bike to work” e delle tante bonifiche dei siti inquinanti progettate. “Da un punto di vista territoriale – conclude Sabattini – vale ricordare le risorse per il fondo regionale per la montagna e per la rigenerazione urbana che raccontano di un pubblico con un ruolo centrale per la fase di ripartenza nazionale e regionale”.
Decisamente più critici gli interventi dei due relatori di minoranza: Maura Catellani e Stefano Bargi (Lega). Catellani, relatrice di minoranza per la nota di aggiornamento al DEFR, sottolinea la mancanza di particolari aggiornamenti sul tema della montagna e aree interne, “dove continuano a permanere le storiche arretratezze di sempre a fronte dell’enunciazione di importanti risultati che si annunciano per il prossimo anno”. Critiche anche sui trasporti pubblici dove, “al di là del sostegno al trasporto ferroviario, poco o nulla si dice della sostenibilità del sistema dopo l’emergenza Covid” e sul Piano regionale integrato dei trasporti su cui “si nota solo un aumento dei costi tra campagne di comunicazione e compensi a professionisti vari per l’aggiornamento di un piano rimasto uguale a se stesso”. Anche l’altro relatore di minoranza Stefano Bargi ha svolto un intervento critico, chiedendosi, nello specifico, “quali risorse e organizzazioni verranno adottate per controllare e supervisionare i tanti progetti che dovrebbero determinare la svolta green della nostra regione”. Passaggio particolare, poi, quello di Bargi sulla Cispadana: “Con l’ulteriore stanziamento la Giunta continua a tenere in vita l’idea di quest’opera ma mi chiedo quando si riuscirà a partire realmente con i cantieri. Stante la situazione attuale, forse sarebbe meglio virare sul progetto di una strada a scorrimento veloce”.
Egualmente critico sul pacchetto bilancio anche Emiliano Occhi (Lega), che ha innanzitutto puntato il dito sulla complessità dei documenti presentati “che mal si adattano con le pretese di accountability della cittadinanza tanto sbandierate”. Sul progetto di piantumazione degli alberi, il leghista ha espresso molti dubbi sulla reale capacità manutentiva dei comuni del patrimonio arboreo “a causa di dieci-quindici anni di continui tagli ai bilanci” e della reale capacità di assorbimento di CO2 per questo progetto. Sulle politiche energetiche, infine, Occhi ha chiesto maggiore lungimiranza per gestire una transizione che al momento sembra molto veloce e repentina e poco ragionata.
L’assessore al Bilancio Paolo Calvano, nel concludere la discussione, ha chiarito che “il DEFR per la Regione Emilia-Romagna è un documento in continua evoluzione e continuo arricchimento ed è rivolto soprattutto all’Assemblea, agli stakeholders oltre che all’intera comunità regionale”. Sulla Cispadana, Calvano si è detto fiducioso che, tra le risorse del Governo e quelle stanziate dalla Giunta, si possa arrivare quanto prima alla partenza concreta del progetto, mentre sulle politiche per la montagna e le aree interne “agli 8 milioni stanziati, deve aggiungersi il mantenimento dell’abolizione dell’IRAP per ulteriori 9 milioni”.
Prima della votazione, breve intervento di Michele Facci (Lega), il quale ha ricordato come il “fondo per la montagna, rivolgendosi solo alle forme associative tra comuni, contribuisce grandemente a determinare una forte sperequazione territoriale”.
(Luca Boccaletti)


