Ha ricevuto il parere positivo di due commissioni la delibera della Giunta sull’approvazione del bilancio di previsione e del piano delle attività dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile 2022-2024. Il bilancio è stato votato dai consiglieri al termine della presentazione nella commissione Territorio, ambiente e mobilità (presieduta da Stefano Caliandro), in congiunta con la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali (guidata da Massimiliano Pompignoli).
In commissione sono stati presentati due documenti: la relazione della gestione 2021, e dei piani 2022-2024, e il bilancio previsione 22-24. Sono previsti 29,9 milioni nel 2022, 31,8 per l’anno seguente e 31,5 nel 2024. Nel 2022, la metà delle risorse finanzierà interventi per la difesa del suolo.
Ad oggi, l’Agenzia vede anche 19 contabilità speciali (tra cui quelle relative al sisma e al piano clima) per un totale di 235 milioni (su 16 contabilità speciali). Le tre contabilità speciali gestite dall’Agenzia prevedono nel 2020 50 milioni che saliranno a 80 nel 2021. E i pagamenti sono in corso.
Dieci le macroaree che concorrono agli obiettivi strategici. Le 10 aree di impatto sono composte di tre grandi aree: l’attività di presidio delle trasformazioni del territorio, lo sviluppo del sistema delle conoscenze (studio e analisi rischio territorio, pianificazione delle emergenze, progettazione degli interventi, pianificazione territoriale) e il piano strategico, che riguarda lavori su fiumi, frane e costa che, oggi vede 1.100 cantieri diffusi sul territorio, per un totale di 240 milioni di euro per lavori terminati e in corso.
Il focus, ha detto la Regione, è puntato sul Pnrr: una misura che insiste su investimenti da 2,4 miliardi, di cui 400 milioni a livello nazionale per interventi già realizzati e 61 milioni, di nuova programmazione, destinati all’Emilia-Romagna.
È stata poi presentata la nuova governance che dovrà unire tre autorità: sindaci, Protezione civile e Regioni. Nei prossimi anni, inoltre, si dovrà arrivare al piano regionale dell’emergenza (oggi in regione sono 172 i Comuni con i piani non aggiornati). Un’altra pianificazione sarà destinata alle 25 dighe esistenti in regione.
Il sistema regionale e locale avrà le risorse dal bilancio con cui gestire le 10 convenzioni attive, i 39 edifici e i poli logistici della Protezione civile regionale. Fondi sono previsti anche per mezzi e attrezzature della colonna mobile regionale. Tra i progetti da finanziare c’è anche la sede del polo logistico nazionale, a Piacenza.
Importante la gestione delle emergenze: nel 2021 ci sono state 101 allerte, la nostra regione ha concorso in altre 21 (tra cui il supporto al contrasto degli incendi in Sicilia). Le attività post emergenza vedono, nel 2021, tre stati di emergenze ancora aperti: gli eventi del sisma, la lotta al Covid, e l’alluvione del dicembre 2020.
Un terzo asse strategico riguarda i cittadini informati (attraverso i siti web della Regione e della Protezione civile si possono aver informazioni sui territori) e protagonisti: il volontariato della Protezione civile, che conta 431 associazioni e 22.500 volontari, può usufruire di risorse per 2,2 milioni. Importante la formazione: nel 2021 sono stati formati 4.500 volontari.
Il consigliere Emiliano Occhi (Lega), ricordando come le risorse fisse dell’Agenzia derivino dalla Regione, ha affermato che “è difficile incrociare tutti i dati presenti nel bilancio e nelle delibere. Inoltre, c’è il bilancio dell’Agenzia che riprende cifre e contabilità speciali, oltre a comunicazioni di Giunta che determinano le risorse. È anche difficile verificare sul sito. È difficile comprendere se i fondi siano sufficienti o meno e se migliorino le condizioni territoriali di difesa del suolo. Sindaci, primi a fronteggiare i problemi, sono sentinelle che ci danno un quadro che mostra come servirebbero più fondi”. Occhi si è, poi, chiesto come fare a gestire, e spendere, “i fondi europei nei prossimi sette anni, perché non si sa se il personale sia sufficiente. Ad esempio, la provincia di Parma, con grandi problemi idrogeologici, è una delle meno fornite. Ogni anno, infine, si parla di passare dalla gestione dell’emergenza alla pianificazione e alla prevenzione. Ma servono fondi. La Regione parlava di raddoppiarli, ma quali? I 29,9 previsti o i 50 inseriti nel bilancio?”.
Il presidente Pompignoli ha chiesto chiarimenti sui distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari. La Giunta ha risposto che i fondi ci sono e si è fatto pressione sui Comuni per adeguare le sedi, dopo un’analisi dei fabbisogni. Per i mezzi, invece, il decreto estivo del Governo ha stanziato soldi per le Regioni – ancora però non è stato diviso – che servirà per materiali e mezzi per il contrasto degli incendi boschivi.
Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha chiesto se si può aver l’elenco dei progetti, in essere o nuovi, per i quali c’è una stima di 91 milioni.
Infine, Luca Sabattini (Partito democratico) ha ricordato che “oggi ricorre l’anniversario dell’alluvione nel modenese, avvenuta il 6 dicembre 2020. La credibilità si misura sul campo, quando ci sono le emergenze e quando viene affrontata da un sistema organizzato. E la credibilità dell’Agenzia deriva anche da come si mostrano i documenti di rendicontazione. Bene i fondi Pnrr, ma – ha concluso – si deve cercare di intercettarne di nuovi”.
(Gianfranco Salvatori)


