Disco verde delle Commissioni Parità e Statuto, riunite in seduta congiunta e presiedute rispettivamente da Federico Alessandro Amico e Silvia Piccinini, al “pacchetto Bilancio” (Defr, Bilancio di previsione e collegato) presentato dalla Giunta e che è stato illustrato dal relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd) e dai relatori di minoranza Stefano Bargi (Lega) e Maura Catellani (Lega).
“E’ un Bilancio molto attento alle politiche per la parità e sui diritti delle persone e delle comunità: su questi temi si investono risorse rilevanti, così come si investe sui percorsi partecipativi le cui esperienze fin qui svolte sono state molto positive”, spiega il relatore Luca Sabattini, che sottolinea soprattutto l’importanza di utilizzare tutte le opportunità del Pnrr e di operare per ridurre le diseguaglianze territoriali e sociali. Ricco l’elenco delle “voci” presentate dal relatore di maggioranza: 300 milioni per integrare il fondo a sostegno del Reddito di Libertà per le donne che hanno subito violenza; conferma di risorse, pari a oltre 2 milioni, per sostenere Enti locali, associazionismo e volontariato per attività volte alla promozione delle pari opportunità e per la prevenzione e il contrasto a discriminazioni e violenze di genere; partecipazione e contrasto alle diseguaglianze; tutela dei diritti e impegni per politiche per la parità di genere; abbattimento delle barriere architettoniche; sostegno a tutti quei servizi di welfare che possono aiutare a conciliare i tempi di vita e di lavoro; conferma delle risorse per il fondo per l’imprenditoria femminile.
Dal canto suo il relatore di minoranza Stefano Bargi ha chiesto spiegazioni sui bandi per l’imprenditoria femminile e ha messo in guardia da “forme di premialità legate al semplice essere donna: stiamo attenti a non confondere il concetto di parità con forme di rivalsa o di premialità. Ci sono bandi per le imprese o per il sostegno alle imprese dove è premiante essere donna. Non capisco perché se una donna gestisce un bar deve essere ‘premiata’ rispetto a un uomo che fa la stessa cosa. Capisco le premialità dove ci sono temi culturali, contrasto a violenze, case rifugio, ma sull’imprenditoria nutro dubbi”. Il leghista ha espresso condivisione per il Reddito di Libertà: “Bisogna però controllare che non ci sia un uso improprio come avvenuto in alcuni casi per il Reddito di Cittadinanza”.
Netta la posizione anche della relatrice di minoranza Maura Catellani: “Nei documenti della nota di aggiornamento al Defr non si citano le pari opportunità, faremo emendamenti per risolvere questo problema. C’è scarsa chiarezza su come verrà utilizzato il Reddito di Libertà, così come non c’è chiarezza sul Bilancio di genere”.
“La ripresa post Covid non può non tenere conto del fatto che le diseguaglianze di genere possano aumentare, non diminuire. Bisogna superare le visione economicista e produttivista e pensare ai diritti dei cittadini e delle cittadine”, spiega Roberta Mori (Pd), per la quale “oltre che investire più risorse dobbiamo rafforzare l’intelligenza collettiva che ci fa integrare le politiche e le azioni pubbliche a sostegno delle donne e di tutti coloro che, in questo periodo, stanno subendo diseguaglianze”. Parole che suonano come una replica ai relatori di centrodestra: “Ormai è noto che le politiche contro le discriminazioni devono essere trasversali. Al collega Bargi dico che capisco lo smarrimento sul tema ‘premialità’, ma dico che si debbono vedere i numeri da cui si parte, che sono nettamente sfavorevoli alle pari opportunità. Certo -spiega Mori- che è importante ‘il merito’, ma il merito senza pari opportunità è un inganno”.
(Luca Molinari)


