E’ vero che il responsabile del Centro di Consulenza e Terapia della Famiglia dell’AUSL di Parma si sarebbe presentato agli incontri terapeutici e consultivi con gli utenti travestito da donna?
A chiederlo è la Lega con un’interrogazione a firma dei consiglieri Fabio Rainieri (primo firmatario) e Emiliano Occhi che, prendendo le mosse da quanto scritto da un quotidiano, chiedono chiarezza sui fatti: “Ci sarebbero -spiegano i due esponenti del Carroccio- diverse immagini sul web (del responsabile del Centro, ndr) anche in atteggiamenti succinti, comprese quelle su siti per appuntamenti nei quali sono evidenziati i riferimenti per eventuali contatti; inoltre, contattato direttamente, avrebbe chiesto un corrispettivo in denaro denominandolo ‘regalino'”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Giunta “se quanto riportato dal quotidiano nazionale sul responsabile del Centro di Consulenza e Terapia della Famiglia dell’AUSL di Parma risponda al vero e, in caso affermativo, se si ritenga che quello stesso operatore sia idoneo e adatto a svolgere la delicata attività di consulente e terapista familiare in un servizio sociosanitario pubblico, di cui, peraltro, ha anche la responsabilità direttiva”.
(Luca Molinari)