COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Question time. Mastacchi (Rete civica): chiarire regole su ogm in acquacoltura

La risposta è arrivata dall’assessore Mammi, che ha riferito come “in questo ambito esistono norme sanitarie applicabili, questi prodotti sono soggetti a etichettatura (tutti i prodotti con ogm superiore dello 0,9 per cento devono riportarlo in etichetta) e tracciabilità

“Le imprese che intendono accedere al bando della misura straordinaria 2.55 ‘Misure sanitarie’ come possono dimostrare di non allevare organismi geneticamente modificati, in assenza di una normativa sanitaria che impone il tracciamento?”.

A chiedere al governo regionale di chiarire questo aspetto del bando è, con un’interrogazione a risposta immediata in Assemblea, Marco Mastacchi (Rete civica).

L’intervento, ha spiegato il consigliere in Aula, “intende sostenere gli acquacoltori attraverso contributi di compensazione per la sospensione temporanea o la riduzione della produzione e delle vendite e comprende tutte le imprese dell’intero territorio regionale, ma nel bando si prevede che l’impresa richiedente dichiari di non allevare organismi geneticamente modificati”. Però, ha rimarcato, “non esiste una normativa sanitaria che imponga il tracciamento, come nel caso di acquisto di vongole dall’estero”. Infatti, ha concluso, “è possibile acquistare all’estero, con il rispetto dei requisiti di legge e igienico sanitari previsti, la specie ammessa all’allevamento acquicolo”.

La risposta è arrivata dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi, che ha riferito come “in questo ambito esistono norme sanitarie applicabili, questi prodotti sono soggetti a etichettatura (tutti i prodotti con ogm superiore dello 0,9 per cento devono riportarlo in etichetta) e tracciabilità, come stabilito dalle norme comunitarie”.

Nella replica Mastacchi ha però riferito che, nell’atto, non parlava solo di utilizzo e consumo di prodotto con ogm, ma, in particolare, dell’importazione di animali da allevamento.

(Cristian Casali)

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