Tasse ferme per il settimo anno consecutivo, conferma di tutte le misure per ridurre il carico fiscale per chi vive, lavora e studia in Emilia-Romagna. Nuovi investimenti per 2 miliardi e grande attenzione per essere pronti a intercettare e mettere a sostegno dello sviluppo tutte le opportunità del PNRR (Piano nazionale ripresa e resilienza). Indebitamento fra i più bassi e il Fondo regionale per la non autosufficienza fra i più alti in Italia: oltre mezzo miliardo di euro. Crescita del Pil regionale più alto di quello nazionale e conseguente “recupero” più veloce di quanto perso in termini di crescita economica nel 2020 a causa del Coronavirus. Un milione di euro in più per il Reddito di Libertà, a sostegno della dignità delle donne vittime di violenze fisiche o psicologiche.
Al via in Assemblea legislativa la discussione sul “pacchetto Bilancio 2022” (Defr, Collegato, Legge di Stabilità e Bilancio), una manovra da 12,8 miliardi, di cui 9,8 per la sanità (+800 milioni). Scorrendo i vari capitoli, si scopre che nel prossimo triennio sono previste spese per investimenti pari a 1,8 miliardi (817 solo il prossimo anno) su sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura, sport. Da sottolineare anche la conferma e il rafforzamento delle politiche sociali realizzato nel corso della pandemia (74 milioni dalla Regione, oltre ai finanziamenti statali ed europei): Fondo Regionale non Autosufficienza; Fondo sociale regionale; Fondo Affitti; Fondo Nidi; Sostegno alle ASP; abbattimento barriere architettoniche; sostegno ai parchi inclusivi e altre iniziative tramite il Fondo nazionale per la disabilità. Un impegno che da inizio pandemia ha visto ristori regionali per 161 milioni a sostegno di cittadini e famiglie, aziende e attività economiche, cultura, sport, terzo settore.
La manovra prevede anche il rafforzamento della mobilità sostenibile con l’incremento dello stanziamento da 60 a 90 milioni per interventi di messa in sicurezza ed elettrificazioni delle linee ferroviarie e acquisto materiale rotabile elettrico. Mentre, sempre in tema di transizione ecologica, 5 milioni di euro vanno alle Unioni di Comuni per progetti green e digitali. Altri 20 milioni di euro sono destinati alla rigenerazione urbana e al recupero di aree ed edifici già esistenti, mentre 35 milioni sosteranno la transizione digitale con interventi quali il completamento del Tecnopolo di Bologna e quasi 3 milioni di euro al Wi-fi sulla Costa e al rafforzamento della rete di telefonia in montagna. Fra le altre voci del Bilancio grande attenzione a edilizia popolare (10 milioni di euro per la ristrutturazione di alloggi pubblici), cultura (5 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione di spazi e contenitori), viabilità e infrastrutture (100 milioni di euro per la realizzazione della Cispadana) e 5,7 milioni di euro per lo sport.
Defr e manovra sono stati illustrati dal relatore di maggioranza Luca Sabbatini (Pd). “E’ l’atto più importante dell’intero anno e si prefigge l’obiettivo di sostenere la crescita economica, partendo dalla presa d’atto che il nostro Pil cresce più della media nazionale, tanto che nel 2022 dovremmo avere recuperato tutti i punti di Pil persi con la pandemia. Ora -ha spiegato il consigliere- è importante utilizzare le risorse pubbliche come volano per investimenti e crescita; inoltre, è importante proseguire nel corretto utilizzo dei fondi europei, rafforzare le politiche sociali e la sanità pubblica, così come dare supporto a turismo, agricoltura, commercio e garantire copertura al 100% per tutte le borse di studio. Riserviamo molta attenzione anche al sostegno alla transizione energetica, in modo che non ci siano contraccolpi per il settore produttivo e il mondo del lavoro. Gli investimenti servono a trainare l’economia: nessuno deve essere lasciato solo, lo abbiamo detto tutti in campagna elettorale e dobbiamo mantenere questo impegno”. L’esponente del Pd ha citato ricerche di Istituti come Prometeia che sottolineano l’importanza dell’export per l’Emilia-Romagna.
Nettamente diversa la posizione del relatore di minoranza Stefano Bargi (Lega) che, intervenuto anche a nome della collega relatrice di minoranza Maura Catellani (Lega), definisce il Defr come “timido e per nulla vigoroso, con numerose ‘lacune’ sull’attività di alcuni assessorati: lavoro, formazione, scuola, non sono trattati come si dovrebbe. È arrivato il momento che questa Giunta stabilisca obiettivo chiari, dato che non si parla delle conseguenze dello sblocco dei licenziamenti, ci sono politiche passive di sostegno al reddito e non si parla della riduzione del costo del lavoro così come non c’è attenzione al collegamento tra domanda e offerta di lavoro né tra formazione e lavoro, così come non c’è nulla sul tema ‘parità’ benché a ciò sia stata dedicata un’apposita Assemblea”. Linea critica anche sul tema sanità: “Non si capisce a che punto siamo arrivati con le nuove assunzioni di personale con funzioni socio-sanitarie e -spiega Bargi- siamo alle prese con problemi anche sul fronte della formazione, che vede ritardi negli accordi con le Università”.
La discussione in Assemblea legislativa prosegue con gli interventi dei rappresentanti dei vari gruppi assembleari.
(Luca Molinari)