“Perché agli ammalati della ‘Malattia di Pompe’ non vengono autorizzate presso il proprio domicilio le cure salvavita?”
Lo chiede Simone Pelloni (Lega) in un’interpellanza discussa in Assemblea legislativa. Il leghista sottolinea come, “a fronte delle continue sollecitazioni dei pazienti, prevalentemente immunodepressi e con ridotta mobilità, e dell’associazione AIG che li rappresenta, la Regione Emilia Romagna non abbia ancora autorizzato a praticare l’Home Therapy e non abbia spiegato le ragioni di tale diniego”.
Ricordando come i pazienti, “se curati esclusivamente tramite ricovero ospedaliero, costituiscano un aggravio economico per la sanità regionale”, il leghista chiede come intenda procedere l’esecutivo regionale nell’immediato futuro su questo tema e invita a rispettare “la libertà di scelta degli utenti, generando anche un risparmio per la sanità emiliano-romagnola”.
“Stiamo parlando di un tema tutt’altro che banale: la Regione si sta approcciando al tema assicurando ai procedimenti medici, di cui ha parlato il consigliere Pelloni, assicurando la massima sicurezza, la massima appropriatezza e la personalizzazione delle cure per i pazienti”, è la risposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini, che ha chiarito: “Le norme di Aifa prevedono che la somministrazione domiciliare delle cure quando l’accesso alle strutture ospedaliere sia più pericolosa che la somministrazione a casa, che comunque deve avvenire alla presenza di adeguato supporto medico. La Regione ha autorizzato il trattamento domiciliare, nelle Case della salute e negli ospedali di comunità nel rispetto della massima sicurezza. C’è anche un gruppo specifico di medici e l’assessorato alla Regione ha trasferito alle strutture competenti i casi segnalatici dall’Associazione AIG che ringrazio per la collaborazione. Queste persone sono state già prese in carico dai competenti soggetti sanitari”.
Alla luce delle parole di Donini, Simone Pelloni si è detto parzialmente soddisfatto delle risposte ottenute e ha auspicato che “ogni famiglia possa avere una risposta precisa da parte dello specialista che segue il loro caso.
(Luca Molinari)