Disco verde dell’Assemblea legislativa al “pacchetto bilancio 2022” (collegato, legge di stabilità e bilancio di previsione)”. La “manovra” è stata approvata col voto favorevole delle forze di maggioranza che sostengono la Giunta di Stefano Bonaccini dopo un serrato confronto seguito alla presentazione da parte del relatore di maggioranza Luca Sabattini (Pd) e da quello di minoranza Stefano Bargi (Lega). Contrarie al provvedimento, invece, le opposizioni.
Su scuola e formazione, è intervenuto Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) criticando l’operato dell’assessora Schlein: “La sinistra sta fallendo, registriamo un abbassamento degli standard nella scuola, così come calano gli iscritti dei nidi e delle materne pubbliche”. Risorse scarse poi, ha aggiunto, “vengono riservate alle donne per conciliare famiglia e lavoro”. La famiglia tradizionale, ha quindi ripetuto, “non viene tutelata a dovere dalla sinistra”. Ritardi anche sulle infrastrutture, ha sottolineato, “tanti annunci ma poi il nulla, vedi la Cispadana; anche la montagna non viene supportata”. Quindi, ha concluso, “spacciate un bilancio pieno di toppe per un libro dei sogni, ma servono interventi incisivi”. Marco Lisei, sempre di Fdi, ha riferito di risorse in diminuzione in diversi ambiti: “Pesanti- ha rimarcato- i tagli di spesa su diversi capitoli di bilancio. L’espansione di cui parlate è solo in sanità, 352 milioni in più”. Sulle entrate così come sulle spese, ha aggiunto, “c’è una grande incoerenza, occorre chiarezza sui numeri”. Infine, ha criticato il finanziamento da 4,5 milioni di euro alla ‘Bologna business school’: “Tanti soldi a un soggetto privato (seppur partecipato dall’Università) che non è in sofferenza finanziaria e che- ha ironizzato- gode di adesioni altolocate come quella di Prodi”. Michele Barcaiuolo, dello stesso partito, ha sollecitato “un sostegno, con l’attivazione di un fondo dedicato, per le famiglie con casi di autismo”. Ha anche chiesto “la riapertura dei punti nascita in montagna”. Ha poi richiesto di “garantire la qualità aziendale alle eccellenze della nostra regione, piccole e medie imprese”.
“Il nostro sistema sanitario, a causa del Covid, è in sofferenza: gli ospedali sotto pressione, il personale è costretto a turni massacranti, mancano medici e infermieri, i punti di primo intervento sono ancora chiusi e i tracciatori sono insufficienti”, ha chiosato Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle). “Mancano- ha rimarcato- 4 miliardi di euro di risorse statali per la copertura delle spese sanitarie collegate all’emergenza”. Il tema, ha ripetuto, “va affrontato in modo serio, servono certezze e il governo centrale deve fare uno sforzo in più”. Sul tema ambiente ha poi riferito che “transizione energetica ed ecologica non trovano ancora spazio in questa regione”. Occorre, invece, investire ancora, ha spiegato, “per l’acquisto di auto elettriche per gli enti locali e per una mobilità sostenibile”. Sul sociale ha chiesto “più risorse per l’acquisto di tecnologie rivolte a persone non udenti”.
Netta la posizione di Silvia Zamboni (Europa Verde) per la quale “anche per Europa Verde il fulcro di questo bilancio è la sanità. Penso vada riconosciuto il merito a questa amministrazione, pur con i costi crescenti della spesa sanitaria legata alla pandemia, non adeguatamente coperti dal governo, di presentare un bilancio con i conti in ordine senza aver aumentato la pressione fiscale: è positiva la decisione di destinare fondi in disponibilità dell’Assemblea alle Case rifugio e al Reddito di libertà, per dare un senso compiuto all’Assemblea straordinaria del 13 dicembre contro la violenza sulle donne. Per il turismo presenteremo un ordine del giorno per integrare le risorse già stanziate, anche per favorire il cicloturismo, coerente con la lotta ai cambiamenti climatici e capace di intercettare flussi interessanti di turismo estero”. Infine, la Cispadana: “Come Europa Verde- ha spiegato la consigliera ecologista- siamo contrari all’infrastruttura e sollecitiamo soluzioni diverse così come siamo contrari alla quarta corsia autostradale”.
Sulle aree interne, come la montagna, è quindi intervenuto Marco Mastacchi (Rete civica): “Mancano investimenti nei servizi, le infrastrutture sono carenti (in particolare sulla viabilità), manca anche la manutenzione del territorio”. Ritardi poi nelle stesse periferie della regione, ha rimarcato, “sulla diffusione della fibra ottica”. Inoltre, ha spiegato, “chiediamo una sanità di prossimità”. Servono, ha concluso appellandosi all’amministrazione regionale, “atti concreti”.
Per la maggioranza è intervenuto Igor Taruffi (ER Coraggiosa) per il quale “nonostante la situazione legata alla pandemia sia ancora drammatica, le previsioni ci attestano un tasso di crescita del 6,5% grazie alla caparbietà del sistema dell’Emilia-Romagna che ha saputo riprendersi prima e meglio di altre zone del paese. E in questo contesto la pressione fiscale resta invariata per il settimo anno consecutivo. Tuttavia, non ho sentito un appello unitario al governo per rifondere ciò che le Regioni stanno spendendo per far fronte all’emergenza sanitaria, tema sul quale serve una battaglia comune”. Taruffi sottolinea come “sulle politiche sociali la Regione sta investendo come in pochi altri periodi del passato: 58 milioni sono stati stanziati per la casa, 20 milioni per la manutenzione degli alloggi Erp, il fondo sociale regionale è passato da 43 milioni del 2019 a 51 milioni attuali oltre ai 6 aggiunti lo scorso anno in fase di assestamento. Le politiche sociali in un momento di crisi hanno un valore da difendere in modo unitario. Per quanto riguarda le politiche per la montagna, ricordo che abbiamo abbattuto del 50%, e in certi casi azzerato, l’Irap per le imprese oltre ad aver incentivato l’acquisto o le ristrutturazioni della casa per le giovani coppie per contrastare lo spopolamento. Questo significa anche creare opportunità di lavoro. Abbiamo 56 tavoli di crisi aperti. Per dare alle aree montane l’opportunità di rilanciarsi serve creare occupazione”.
Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “occorre un cambio di passo”. Sul Covid “permangono- ha spiegato- protocolli datati”. Ora, ha aggiunto, “servono in regione riforme strutturali”. Occorre, ha evidenziato, “una scuola sicura, per tutelare i nostri ragazzi”. Sono necessari, ha poi riferito sul tema del welfare, “servizi rivolti alle donne per conciliare famiglia e lavoro”. Inoltre, ha sottolineato sempre sul sociale, “dobbiamo aiutare le famiglie con figli che necessitano di bisogni educativi speciali”. La consigliera ha anche chiesto all’esecutivo regionale “di supportare gli enti locali rispetto ai bandi collegati al piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Sempre dalle fila della maggioranza è netta la posizione di Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) per la quale “questo Bilancio è condivisibile nel suo impianto e nelle priorità individuate. Ora occorre lavorare affinché le nostre azioni si traducano in iniziative concrete per i cittadini, in particolare per donne e giovani che hanno subito di più gli effetti della crisi legata alla pandemia. Va apprezzato lo sforzo per mantenere alti i livelli della spesa sanitaria e gli investimenti nel sociale. Il tutto lasciando invariate le tasse e alleggerendo il carico fiscale, ad esempio con le esenzioni dei ticket sanitari da 23 euro, con i bus gratis per gli studenti, con l’abbattimento delle rette dei nidi. Governare con lungimiranza significa investire e lo faremo anche nel prossimo triennio. Sanità, imprese, scuole, turismo, infrastrutture, viabilità, cultura e sport: nessuno dei settori chiave sarà lasciato indietro con questa manovra di bilancio”.
“Anche quest’anno purtroppo affrontiamo il Bilancio con la pandemia ancora in corso: rispetto alla lotta al Coronavirus siamo ancora forti e determinati a proporre la vaccinazione perché è importante, siamo preoccupati per i fatto che i posti letto ordinari sono pieni e questo può portare ad allungare le liste d’attesa, rischio che ha spinto molti Paesi a introdurre nuove restrizioni sia per i vaccinati, sia per i non vaccinati”, ha spiegato Marcella Zappaterra (Pd), che ha sottolinea come “nonostante tutto questo, stiamo approvando una manovra che prevede investimenti, ma allo stesso tempo non aumenta le tasse. Dobbiamo rendere strutturale la ripresa che abbiamo già agganciato”. Sulla stessa linea Manuela Rontini, dello stesso partito, per la quale “questa manovra come lo scorso anno ha un duplice obiettivo: fronteggiare l’emergenza e creare le condizioni per la ripartenza, continuando a fare la differenza nel panorama nazionale e nel panorama europeo. Tutto ciò grazie anche a una spesa sociale importante e a tutte le iniziative per stare al fianco delle categorie più fragili, maggiormente colpite dalla crisi. Le risorse sanitarie stanziate per la battaglia al Covid, perché la salute dei cittadini è al centro delle nostre politiche e delle nostre azioni, ci mettono nelle condizioni di chiedere al governo di fare la propria parte: l’impegno dei prossimi mesi sarà anche quello di mettere tutti i territori nella condizione di attrezzarsi per gestire le risorse che arriveranno dal Pnrr e tornare, in termini di dati economici, ai livelli pre-Covid”. Sempre dai banchi del Partito Democratico è intervenuto il relatore di maggioranza Luca Sabattini ha presentato un odg a prima firma di Lia Montalti (anche lei Democratica, ndr) per stanziare risorse a favore dei Comuni sede di porti non nazionali che hanno problemi legati ai fondali e ai dragaggi.
Diametralmente opposto l’intervento di Michele Facci (Lega) che ha sottolineato i problemi del ritorno alla Didattica a Distanza: “Proprio mentre stiamo parlando, sotto la Regione c’è una protesta dei genitori contro il ritorno alla DAD; la Regione doveva prendere una posizione netta a precisa, ma questo non è avvenuto: non abbiamo sentito una sola parola da parte dell’assessore Salomoni. Presidente Bonaccini, forse ha ritirato le deleghe all’assessore Salomoni senza averlo comunicato all’Assemblea?!”. Facci è netto anche sui temi relativi alla montagna: “Parlate tanto di sgravi Irap alla montagna, ma, per un motivo che la Regione non ha ancora chiarito, non raggiungono tutti i destinatari. Per sostenere la montagna serve un cambio di passo”. Simone Pelloni, sempre del Carroccio, rileva problemi rispetto al tasso di natalità in regione: “Siamo sotto la media nazionale”. Per il consigliere “i servizi sono insufficienti, le donne sono costrette a scegliere tra lavoro e famiglia, servono misure straordinarie”. Non posiamo neanche dire, ha quindi rimarcato sul tema sanità, “di essere fra le regioni che hanno risposto meglio al Covid, siamo ai primi posti per i decessi”. Sulla questione tasse ha riferito “che l’Emilia-Romagna ha un’aliquota Irpef fra le più alte”. Infine, ha parlato di risorse venute meno per la sanità territoriale, “anche sul distretto modenese di Vignola”. Su difesa del suolo e dell’ambiente per Emiliano Occhi, sempre della Lega, “la preoccupazione è che i fondi a bilancio non vengano spesi”. Vorremmo vedere, ha aggiunto, “una Regione Emilia-Romagna chiara nella progettazione, in particolare sulla transizione energetica”. Massimiliano Pompignoli, sempre della Lega, ha chiesto “di inserire fra le priorità della programmazione regionale l’ammodernamento della strada statale 67, da Forlì a Firenze”. Ha poi sollecitato “aiuti per il settore della nocicoltura”. Ha anche richiesto di “valorizzare l’offerta formativa delle scuole di montagna”. Il collega di partito Fabio Rainieri ha chiesto “fondi adeguati sul bando per il recupero degli immobili di proprietà pubblica”. Gabriele Delmonte, anche lui leghista, ha invece chiesto “la manutenzione stradale dei ponti della regione, in particolare nei piccoli comuni”.
Dopo il dibattito fra i consiglieri, la replica del Presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Faremo poco, faremo male, ma è un fatto che, benché ci siamo trovati a operare in due crisi mondiali (quella dei debiti sovrani del 2008 e quella da Coronavirus, ndr), è il settimo anno consecutivo che non aumentiamo le tasse. E’ un mandato fatto in tempo di guerra: vogliamo aiutare la gente ad affrontare questo momento difficile. Non serve un dibattito di reciproche ideologie. Stiamo rispettando i termini che ci siamo dati nel programma di mandato. In un quadro difficile, l’Emilia-Romagna non solo regge, ma mette in campo un piano di reazione che tiene presente il Patto per il Clima e l’occupazione: saranno cose sbagliate, ma si tratta di un documento sottoscritto da tutte le parti sociali e da tutti gli enti locali”. Il Presidente ha ribadito l’importante dei fondi europei come volano per gli investimenti. Il presidente, inoltre ha ricordato che “c’è chi ha sbagliato a contrapporre le ragioni della salute e quelle delle imprese ai tempi del primo lockdown. La situazione sembrava drammatica oggi la Presidente dell’Unione europea ci dice che abbiamo reagito prima e meglio di altre nazioni. Discutiamo il perché di questo e perché siamo in ripresa economica, di questo dovremmo parlare e non delle beghe da cortile. Dobbiamo affrontare i temi dell’energia e delle materie prima: penso che l’Unione europea dovrebbe comperare all’estero l’energia come ha fatto con i vaccini. Quest’Assemblea tutta insieme dovrebbe fare un appello al governo Draghi perché a livello europeo si trovi una soluzione “. Poi ancora: “Bisogna fare in modo che la pandemia non blocchi la ripresa coniugando la difesa della salute e -spiega- lo sviluppo. Serve proseguire la campagna e vaccinare a tappeto e non ridurre le misure di sicurezza; le chiusure sono l’ultima ratio e vanno fatte partire da chi non è vaccinato, l’ho già detto: è sbagliato, sarebbe un boomerang, far fare un tampone a un vaccinato che entra in un bar o in una palestra”. Bonaccini si è rivolto al governo chiedendo che i costi della gestione della pandemia non vengano scaricati sulle Regioni.
Gran parte dell’intervento del Presidente Bonaccini è stato dedicato al potenziamento della sanità attraverso copertura integrale del turn over, potenziamento dei servizi e dei fondi statali: “Insieme all’assessore Donini organizzeremo gli ‘Stati generali della sanità’ per il prossimo giugno, per discutere -spiega- del modello sanitario, non vogliamo che venga indebolito quello pubblico”.
(Lucia Paci, Cristian Casali e Luca Molinari)