COMUNICATO
Sanità e welfare

SANITÀ BOLOGNA. BIMBO MORTO AL SANT’ORSOLA, BIGNAMI (FI) PUNTA IL DITO SU LIBERA PROFESSIONE

“La Regione intervenga per disciplinarli, servono maggiori garanzie e tutele”

Galeazzo Bignami (Fi), in una interrogazione, chiede quale sia il numero dei parti in libera professione eseguiti nelle strutture pubbliche dell’Emilia-Romagna e se il trend di queste prestazioni sia in aumento.

A monte della richiesta la vicenda di un bambino morto durante il parto nel giugno di due anni fa al Sant’Orsola di Bologna, per il cui decesso risulterebbero tuttora indagate diverse persone, tra cui il ginecologo che, secondo le indagini dei Nas, nel 2014 avrebbe eseguito in sette mesi 34 parti in libera professione, di cui 24 naturali, 10 dei quali “ebbero complicanze tali da rendere necessario l’uso della ventosa o il cesareo d’urgenza”.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti,- riferisce Bignami- il piccolo “sarebbe morto per un uso ripetuto della ventosa (quattro volte quando il massimo è due) e dunque per una frattura del cranio: lo stesso Sant’Orsola avrebbe mosso pesanti rilievi disciplinari al ginecologo, la cui difesa, invece, sostiene che il medico abbia agito nell’unico modo possibile in quella circostanza”.

Il consigliere segnala inoltre che i genitori del bambino deceduto avrebbero raccontato di essersi affidati al sistema dei parti in libera professione, a pagamento, attivo da anni al Policlinico, nella certezza che quel regime offrisse maggiori garanzie rispetto al servizio pubblico. Purtroppo- aggiunge- “questo tragico episodio ha evidenziato che il sistema è tutt’altro che infallibile”, oltre a “poter essere suscettibile di generare comportamenti non sempre ispirati ai principi deontologici della professione medica, viste anche le considerevoli cifre erogate a pagamento della prestazione”.

Bignami vuole quindi sapere se la Regione intenda approfondire la vicenda anche in correlazione ai parti in libera professione eseguiti nelle strutture pubbliche e se consideri opportuno intervenire, sul piano normativo e con linee guida specifiche, per disciplinare la pratica dei parti in libera professione. L’obiettivo- conclude- è fornire maggiori tutele e garanzie a chi sceglie di rivolgersi al servizio pubblico e a chi preferisce la prestazione in libera professione.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

 (Antonella Celletti)

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