Ambiente e territorio

Sì da commissione Territorio a programmazione fondi europei 2021-2027

Scontro sul “ritorno al nucleare”: Fdi e Lega sostengono il ricordo all’atomo, no da Europa Verde e Movimento 5 Stelle. Netta la posizione della Giunta a sostegno delle energie rinnovabili

Disco verde della Commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro alla programmazione 2021-2027 dei fondi europei proposta dalla Giunta.

Inclusione sociale, lotta alle diseguaglianze di genere, incentivando le assunzioni femminili, protagonismo delle nuove generazioni, premiando progetti pubblici a loro vantaggio e sostenendo le imprese giovanili, aumento dell’occupazione, impegno per le zone svantaggiate del territorio regionale, lotta al cambiamento climatico, contrasto al divario digitale, tutela della costa emiliano-romagnola e della zona del Po. Molta attenzione anche alla collaborazione tra pubblico e privato, al coinvolgimento delle parti sociali, del terzo settore e del volontariato. Poi ancora: decarbonizzazione e sostegno alla mobilità sostenibile.

A presentare le linee guida è stato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi che ha sottolineato come “quanto proposto è coerente con gli obiettivi di mandato, siamo attenti alla transizione climatica e al contrasto alle diseguaglianze. Ci sarà grande attenzione ai capoluoghi, ma anche ad altre aree. Per quanto riguarda le aree interne, stiamo cercando di coniugare la necessità di fare un passo avanti rispetto all’esperienza pilota del settennato precedente, estendendo l’attività a tutto l’Appennino emiliano-romagnolo e alla bassa ferrarese, e, in accordo col Governo, vogliamo includere altre aree interne”. Baruffi ha anche ricordato l’importanza delle risorse e dei relativi interventi che riguarderanno le infrastrutture sociali e materiali e la riqualificazione urbana, puntando anche sul contrasto al dissesto idrogeologico.

Netta la posizione di Emiliano Occhi (Lega) che ha parlato di incoerenza sulla quantificazione delle risorse e ha messo in guardia dal rischio “di non riuscire a trasformare in atti concreti i progetti: bisogna coinvolgere anche i piccoli comuni, e non solo le Unioni, per affrontare le sfide dei progetti da realizzare. Bisogna fare in modo che i nostri territori possano accedere a quei fondi che altre Regioni non riusciranno a utilizzare”. Occhi ha anche sottolineato l’importanza di semplificare e snellire la burocrazia e di valorizzare gli interventi di efficientamento energetico nel settore privato vista la grande rilevanza delle proprietà private nel nostro territorio. “Bisogna anche investire in ricerca sulle energie fossili e sul nucleare perché le scelte fatte in passato sono state sbagliate e possono essere cambiate, bisogna evitare la fuga dei cervelli fra i ricercatori del settore nucleare”.

Proprio le parole sul nucleare hanno provocato la reazione della consigliera Silvia Zamboni (Europa Verde) che ha bocciato le proposte di Occhi. “Il nucleare è una tecnologia vecchia, dobbiamo rincorrere illusioni come il nucleare ‘pulito’? Fuckushima non ci ha insegnato nulla? Ci sono importanti fisici, anche Premi Nobel che hanno spiegato bene come stanno le cose”, sottolinea la consigliera, per la quale “le direttive europee sull’energia verde sono quelle giuste”.

Diversa, invece, la posizione di Michele Facci (Lega) per il quale “la discussione sul nucleare va riaperta, bisogna ragionare”. Relativamente, invece, agli aspetti della programmazione sui fondi europei, Facci sottolinea come “continua a esserci ancora un forte divario fra le aree del nostro territorio: bisogna ricucire le distanze, sfida molto difficile perché forze politiche della maggioranza sono contrarie a realizzare nuove opere necessarie al nostro territorio, oppure, come nel caso del Passante di Mezzo di Bologna, quando si realizzano appaiono sbagliate e danneggiano i cittadini”.

Nettamente contraria al “ritorno al nucleare” è Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che ricorda come sul tema dell’innovazione energetica si sia in ritardo e occorra favorire la diffusione dei pannelli fotovoltaici, aiutando le persone più fragili che ancora non hanno avuto accesso alle risorse.

Marco Lisei (Fdi) ha chiesto chiarezza sulle politiche energetiche e in particolare riguardo ad alcune dichiarazioni dell’assessore Colla in merito all’estrazione di gas dai giacimenti presenti in Adriatico, così riassunta: “Avanti tutta sulle rinnovabili, ma c’è anche il gas dell’Adriatico”.

Puntuali le risposte del Sottosegretario Baruffi che ha spiegato come “siamo obbligati a investire sulle fonti rinnovabili e concordo con le parole delle consigliere Piccinini e Zamboni sul nucleare, riguardo al quale ricordo come la ricerca prosegua ad esempio al centro Enea del Brasimone, dove se ne studia l’utilizzo in medicina. Quanto alle affermazioni dell’assessore Colla, la Giunta le condivide: sì alla ricerca sulle fonti rinnovabili, ricordandoci che il gas fa parte della transizione ecologica”.

(Luca Molinari)

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