“Mettere in atto nel nostro territorio azioni di contrasto alla diffusione del lupo, valutando l’adozione di tecniche incisive ed efficaci di neutralizzazione della specie (anche per l’ibrido del lupo)”.
A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Michele Barcaiuolo (Fdi), che, nell’elencare i diversi avvistamenti dell’animale anche nelle aree pedecollinari, rileva come “negli ultimi anni siano aumentati gli attacchi ad allevamenti da parte della specie”.
Sono diversi, rimarca il consigliere, “gli aspetti legati a questo problema: prima di tutto gli attacchi al patrimonio zootecnico e le loro conseguenze, poi l’analisi sulla popolazione dei lupi (dalle cause di mortalità alla gestione degli esemplari feriti) e la questione dei cosiddetti lupi ‘confidenti’, che si avvicinano sempre più ai centri abitati e mettono in pericolo animali e persone”. Per questo, aggiunge, “sono indispensabili protocolli operativi per intervenire sulle situazioni effettive e anche sul livello percepito di problematicità”.
In sede di approvazione del piano faunistico venatorio regionale (nel 2018), si legge nell’atto, “era emersa la problematica specifica della specie lupo (canis lupus) rispetto alla sua diffusione, sia nella forma propria sia nella forma dell’incrocio tra cane e lupo (i cosiddetti ibridi)”.
Barcaiolo chiede all’esecutivo, nello specifico, “se sia entrato in vigore il nuovo piano d’azione nazionale per la conservazione del lupo, atteso da anni, e se siano previste integrazioni al documento sulla tematica dei lupi ‘confidenti’”.
(Cristian Casali)