La Regione dica quando sarà raggiunto “l’obiettivo minimo di garantire a tutte le famiglie residenti in Emilia-Romagna una velocità di connessione internet di almeno 30 Mbps”.
La domanda è stata posta in un’interrogazione del consigliere Simone Pelloni (Lega) durante il Question time. L’assessore Paola Salomoni (Scuola, università, ricerca, agenda digitale) ha risposto come la Regione “abbia lavorato con Lepida per completare le dorsali che garantiscono gli accessi antro il 2022 e altri impegni entro il 2022. La scadenza del 2020, che a livello nazionale doveva vedere realizzato l’obiettivo da Open fiber, è stata disattesa dal concessionario Infratel. La colpa non è della Regione né degli Enti locali”.
Pelloni ha sottolineato come gli obiettivi di governo e Regione, fissati al 31 dicembre 2020, “siano stati disattesi”: si prevedeva, infatti, il 100% delle abitazioni con connessione internet ad almeno 30 Mbps e l’85% di copertura con banda ultra-larga ad almeno 100 Mbps. Ad oggi, però, afferma il consigliere “il 5,4% delle famiglie oggi residenti in Emilia-Romagna ha accesso a una connessione internet con velocità inferiore a 2 Mbps; il 23,2% ha accesso a una connessione internet con velocità compresa tra 2 e 30 Mbps; il 31,6% con velocità compresa tra 30 e 100 Mbps e il 39,8% con velocità superiore a 100 Mbps”. L’accesso a internet, ha concluso il consigliere leghista, “è da ritenersi un diritto non più ignorabile, in quanto, specialmente durante i periodi di emergenza sanitaria, pregiudica l’accesso allo studio, allo smartworking e a numerosi servizi essenziali della pubblica amministrazione”.
L’assessore ha detto che il 12 gennaio si è svolto un incontro al ministero dello Sviluppo economico, presente anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, “al termine del quale abbiamo ottenuto dal governo una nuova pianificazione di esecuzione che sia ufficiale e definitiva per garantire tempi certi a cittadini e aziende”. Il Mise, inoltre, attraverso il Pnrr ha previsto lavori per 3,7 miliardi, “di cui 240 milioni per l’Emilia-Romagna, che toccano 450mila numeri civici”. Pelloni si è detto insoddisfatto e ha affermato che “dai numeri pubblicati sul portale della Regione emerge che su 304 aree produttive solo 86 sono servite, il 52,59% delle scuole e solo 287 Comuni”.
(Gianfranco Salvatori)


