COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

PARITÀ. TITOLO SESSISTA SU ARCIERE ‘CICCIOTELLE’, LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE SCRIVE ALL’ORDINE DEI GIORNALISTI E AL CORECOM

Secondo Roberta Mori “serve un’assunzione di responsabilità da parte dei media per estirpare del tutto le discriminazioni e le violenze di genere”

Dal momento che “il sessismo colpisce ovunque, anche dove non te l’aspetti”, serve necessariamente e il prima possibile “un’assunzione di responsabilità da parte dei media per estirpare del tutto le discriminazioni e le violenze di genere”. Proprio per questo motivo la rimozione dall’incarico del responsabile del titolo sulle atlete “cicciottelle” comparso ieri nell’inserto QS de Il Resto del Carlino, “è una decisione positiva non tanto perché sanziona il direttore responsabile, ma per il suo valore di precedente, educativo e deontologico”.

A sostenerlo è Roberta Mori, presidente della commissione per la parità e i diritti delle persone dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna nonché coordinatrice nazionale delle presidenti degli organismi di Parità regionali, che si è già attivata con gli Ordini dei Giornalisti nazionale e regionale e al Corecom Emilia-Romagna, per denunciare un fatto che è “lesivo della dignità e valore di queste straordinarie atlete, di tutte le donne che praticano sport, di tutte le donne che sulla stampa e sui media continuano ad essere rappresentate non in virtù del loro ruolo e dei loro meriti, ma per il loro aspetto fisico”. Secondo Mori infatto “il titolo denigratorio e gratuitamente sessista nei confronti delle atlete olimpiche ha leso l’onore dell’Italia sportiva nel mondo e ferito la sensibilità di tante persone, come dimostrano le innumerevoli reazioni sdegnate sul web e la lettera aperta del presidente della Federazione italiana tiro con l’arco”.

Come ricorda la presidente “la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto il protocollo di collaborazione ‘Donne e media’ con l’Ordine dei giornalisti, associazioni di categoria, Università e Corecom per una rappresentazione e un linguaggio rispettosi della persona, nell’informazione e comunicazione pubblica”: occorre infatti, avverte, “il contributo di tutti alla valorizzazione della soggettività femminile, al rispetto fra i generi, al superamento di una violenza contro le donne che nel sessismo e nell’oggettivazione della donna trova le sue, ancora rigogliose, radici”. L’informazione italiana, conclude Mori, “deve contribuire da protagonista al cambiamento culturale”, e anche “la Commissione Parità e la Giunta dell’Emilia-Romagna- assicura- sono impegnate a dare piena attuazione al protocollo sul proprio territorio e impulso a livello nazionale”.

 

 

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