Sanità e welfare

Audizione delle associazioni dei non udenti: al centro inclusione e accessibilità

Continuare a lavorare per ottenere risultati importanti: sulla stessa linea tutti i partiti politici

Audizione, in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, delle associazioni delle persone sorde sullo stato di attuazione dei progetti realizzati nell’ambito della legge regionale 9 del 2019.

La presidente Soncini ha ribadito l’importanza di questo incontro: “È importante continuare il confronto tra associazioni e consiglieri sui bisogni delle persone sorde”.

La Regione Emilia-Romagna con questa legge garantisce e facilita l’accesso delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva alle prestazioni e ai servizi sociosanitari appropriati. Promuove poi misure per la loro inclusione sociale e iniziative di integrazione anche attraverso un sostegno economico. Assicura, inoltre, condizioni di parità con gli altri cittadini nelle relazioni sociali, nella libera comunicazione interpersonale, nel lavoro, nell’accesso alle informazioni, ai servizi pubblici e privati e alle attività culturali ed educativo-formative.

Sono poi intervenuti i rappresentanti delle associazioni Ens e Fiadda:

L’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (Ens), con il suo presidente Giuseppe Varricchio, ha chiesto di “rendere ordinario e continuativo il contributo per il progetto di segretariato sociale (il progetto di segretariato sociale prevede la formazione di personale che fa da tramite tra l’utente sordo e la pubblica amministrazione), programmando bandi che prevedano la continuità lavorativa di queste figure professionali”. L’Ens ha poi chiesto “di potenziare i servizi di interpretariato tramite la lingua dei segni, anche a distanza”. Varricchio ha richiesto anche “di avvicinare le persone anziane e sorde all’uso della tecnologia”. In Emilia-Romagna, ha concluso, “occorre poi un grande intervento per migliorare l’accessibilità all’informazione locale”.

Anche l’associazione Fiadda (Agfa Aps), con la presidente Luisa Mazzeo, ha chiesto di continuare a lavorare per eliminare le barriere della comunicazione: “È fondamentale in questo senso la sottotitolazione in diretta, la realizzazione di video sottotitolati, di pannelli esplicativi accessibili o di altre applicazioni tecnologiche e di ogni altra modalità idonea per superare le barriere della comunicazione, che sono invisibili”. “Risulta poi necessario – è stato sottolineato – un grosso lavoro di sensibilizzazione e di informazione che porti anche a superare gli stereotipi che ci sono ancora nei confronti della sordità e delle persone con disabilità uditiva”. Un lavoro, ha evidenziato Mazzeo, “che deve partire dalle scuole”. È necessario poi, ha concluso, “rendere accessibile ai non udenti il patrimonio culturale regionale”.

Diversi poi gli interventi dei consiglieri regionali:

Per Daniele Marchetti (Lega) il tema è importante: “Questa legge nasce anche in seguito a nostre sollecitazioni”. Il consigliere ha poi chiesto all’esecutivo regionale, rispetto alla legge 9, “di prevedere un adeguato riparto delle risorse erogate con i bandi, di programmare interventi strutturali nella pubblica amministrazione e di assicurare l’accessibilità alle informazioni locali”. Valentina Stragliati, sempre del Carroccio, ha ribadito la necessità di “avere particolare attenzione ai minori con sordità, per favorire l’integrazione sociale e per garantire un adeguato livello di educazione scolastica”. Sul tema ha poi riferito di “criticità a Piacenza”.

Manuela Rontini (Partito democratico), che ha ripercorso l’iter che ha portato all’approvazione della legge 9, ha ribadito la necessità di continuare a lavorare per favorire l’integrazione delle persone non udenti, a partire dall’accesso a tutte le forme di comunicazione (compresa l’informazione locale) e dall’accesso alle diverse tipologie di trasporto. Per Francesca Maletti, sempre del Pd, “la legge regionale ha l’obiettivo di togliere barriere, rendendo concreti alcuni diritti fondamentali”. L’impegno economico regionale, ha concluso, “è serio”. Per Giuseppe Paruolo, sempre dem, “questa legge è un punto di partenza ed è importante la sua completa applicazione, perché le persone sorde devono avere la possibilità di effettuare scelte”. Ha poi ribadito la necessità della continuità rispetto ai percorsi di formazione (in particolare riguardo al segretariato sociale), l’importanza di garantire risorse adeguate per i progetti collegati alla sordità e l’utilità dell’integrazione con le possibilità che ci vengono offerte con le nuove tecnologie.

Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha testimoniato l’azione della Regione, a 360 gradi, a supporto delle persone sorde, a partire dalla legge 9, “attraverso una stretta rete di rapporti con i soggetti associativi”. È importante, ha concluso, “proseguire su questo impegno, per rimuovere tutte le barriere (anche rispetto al tema del lavoro)”.

Per Silvia Piccinini (M5s) “quello di oggi deve essere un momento di crescita e di consapevolezza, a partire dai consiglieri”. Come istituzione, ha aggiunto, “dobbiamo sostenere e accompagnare l’inclusione e garantire l’accesso ai servizi (anche attraverso le nuove tecnologie), assicurando risorse adeguate”.

Al termine della seduta è intervenuta la vicepresidente Elly Schlein: “Sono aumentati i bisogni ma è anche aumentato l’attivismo delle associazioni (sono tante le sollecitazioni che ci arrivano) per migliorare l’aspetto dell’inclusività nella nostra regione”. “Sono tanti gli stimoli per proseguire questo proficuo lavoro, sulla legge 9 metteremo sempre le risorse che servono”, ha concluso.

(Cristian Casali)

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