Risolvere l’annoso problema dell’allacciamento delle case sparse alla rete idrica per assicurare il diritto all’acqua.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Marco Mastacchi (Rete Civica) che ricorda come “nella nostra regione abbiamo aree dove i residenti lamentano la mancanza del collegamento alla rete idrica delle proprie abitazioni, nonostante i ripetuti solleciti alle rispettive amministrazioni comunali, che comunque non dispongono delle risorse finanziarie necessarie, per realizzare il
collegamento alle risorse essenziali e garantire i livelli qualitativi minimi di vita. Nel ravennate, in Val di Zena (comune di Pianoro), a Monzuno e Grizzana (tutti e tre comuni in provincia di Bologna) a tutt’oggi i residenti lamentano la mancanza del collegamento alla rete idrica delle abitazioni, sebbene la popolazione anche di quelle zone contribuisca al presidio del territorio, anche in termini di salvaguardia delle risorse agricole, urbanistiche, di presenza e sicurezza”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Giunta “se per coprire i costi per l’estensione della rete acquedottistica alle zone delle case sparse esistenti sul nostro territorio regionale, non ritenga opportuno modificare la vigente normativa ‘Indirizzi e linee guida relative alla gestione delle aree sottese ai bacini idrici che alimentano i sistemi prelievo delle acque superficiali e sotterranee nel territorio montano e delle aree di salvaguardia’, inserendo come obiettivo la necessità di allacciare le utenze sparse alla rete acquedottistica, anche per preservare le sorgive delle zone montane che sempre più in questi periodi, a causa della siccità, rimangono asciutte, inserendo come costo per Atersir la voce ‘costi ambientali e della risorsa’ e mettendo la parole fine all’annosa e pluridecennale problematica relativa alla mancanza degli allacciamenti dell’acqua”.
(Luca Molinari)