Sanità e welfare

Piccinini (M5s): “Il governo rifonda alla Regione le spese sanitarie per fronteggiare la pandemia”

Nella risoluzione si sottolinea che le risorse per il 2022 sono insufficienti e c’è il rischio di mettere in discussione “la possibilità di garantire un’adeguata attuazione di tutti gli interventi necessari per contrastare la pandemia, dalle vaccinazioni ai ricoveri ospedalieri”

La Regione chieda a governo e Parlamento i fondi necessari “per fare fronte all’insieme di servizi e prestazioni garantite dai Servizi Sanitari regionali connessi, anche in via indiretta, agli effetti della pandemia da Covid”.

La richiesta è contenuta in una risoluzione presentata da Silvia Piccinini, capogruppo del Movimento 5 stelle. L’impegno chiesto alla Giunta è quello di sostenere la richiesta in tutti i tavoli fra Regioni e Stato, in quanto “la mancanza di idonei stanziamenti per la gestione della pandemia nell’anno 2022 rappresenta per le Regioni un forte elemento di criticità e incertezza, tanto da mettere in discussione la possibilità di garantire un’adeguata attuazione di tutti gli interventi necessari per contrastare la pandemia, dalle vaccinazioni ai ricoveri ospedalieri in primis, al fine di evitare un collasso del Sistema Sanitario Nazionale”. Infine la consigliera pentastellata chiede di far conoscere questa risoluzione ai parlamentari eletti in Emilia-Romagna.

Il fabbisogno sanitario nazionale, fissato dalla legge di Bilancio del 2021, è di 124 miliardi per il 2022, 126 per il 2023 e 128 per il 2024. Ma lo sforzo delle Regioni e delle Province autonome per contrastare la pandemia “ha rappresentato il punto di riferimento per la rideterminazione del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario” a causa del significativo scostamento di spesa per fronteggiare l’emergenza.

Secondo la capogruppo M5s, nei tavoli va assicurata “la massima attenzione in merito alla totale copertura delle spese Covid sostenute dai Servizi sanitari regionali”. Vanno anche evitate, conclude Piccinini, “ripercussioni inaccettabili e pesanti proprio sui servizi delle realtà i cui sistemi hanno fatto fronte da subito agli effetti della pandemia, garantendo più elevati livelli di territorialità e assicurando bilanci in ordine”.

(Gianfranco Salvatori)

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