“Quali sono i contenuti del piano di controllo del gabbiano reale sottoposto, dalla Giunta regionale, al giudizio dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra) e quali sono, in particolare, le parti giudicate negativamente dallo stesso istituto?”.
A chiederlo con un’interrogazione rivota al governo regionale, è Giulia Gibertoni (Misto), che vuole anche sapere “quali siano stati i risultati dei piani di controllo già messi in atto negli anni precedenti e se si intenda proseguire con le stesse modalità o, considerando le attività umane come parte determinante del problema, con approcci alternativi”.
È di pochi giorni fa la notizia della predisposizione di un piano regionale per il litorale romagnolo (i territori costieri delle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), ma che per l’approvazione dello stesso sarebbe necessario recepire alcune modifiche richieste da Ispra.
Nell’atto si rileva che la presenza del gabbiano reale è in aumento, anche in Italia: “Le cause- si precisa- sono da ricercare soprattutto nell’aumentata disponibilità di risorse trofiche legate direttamente o indirettamente alle attività umane (una riduzione durevole delle popolazioni di gabbiano reale si potrà ottenere soltanto quando la società umana si impegnerà seriamente per ridurre la mole di sostanze commestibili gettate via sotto forma di rifiuti)”.
La capogruppo, nel rilevare che “è vietata qualsiasi attività che possa direttamente costituire minaccia alla specie, come l’uccisione volontaria o la cattura, la distruzione dei loro nidi e delle loro uova, il disturbo diretto indotto durante il periodo di nidificazione e di allevamento, nonché le attività associate quali il trasporto di animali vivi o morti”, chiede, rispetto al tema del controllo della specie, che vengano utilizzati “solo metodi non cruenti” (definiti ecologici).
Già dal 2016, spiega poi la consigliera, “la Regione Emilia-Romagna autorizza un piano di contenimento e controllo sul gabbiano reale nel territorio del comune di Cesenatico e nel 2018 anche in quello del comune di Cervia: i sindaci dei due comuni pochi giorni fa hanno inviato una lettera agli assessori regionali competenti riguardo agricoltura e ambiente per avere informazioni su questa pianificazione”.
(Cristian Casali)