COMUNICATO
Sanità e welfare

Riorganizzazione della sanità grazie ai fondi del Pnrr: il dibattito in Assemblea legislativa

La maggioranza fa quadrato sulle posizioni del presidente Bonaccini e dell’assessore Donini. Critiche dal centrodestra. Il Movimento 5 stelle chiede soluzioni concrete ai problemi dei cittadini

“La sanità regionale può e deve guardare al futuro, anche attraverso la riorganizzazione del sistema (a partire dallo stesso Assessorato regionale), accompagnando la stagione degli investimenti collegata al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con oltre mezzo miliardo di fondi, investendo sui nostri operatori sanitari, rendendo sempre più centrale e universalistica la sanità pubblica e puntando sull’assistenza territoriale”.

L’assessore regionale alla Politiche per la salute, Raffaele Donini, è intervenuto in Assemblea legislativa su riorganizzazione e piano degli investimenti in sanità.

“Pensiamo a un assessorato regionale più forte, in cui- ha rimarcato l’assessore- la Direzione sarà sempre più centrale: saremo in grado di dimostrare una grande capacità di ascolto, mettendo al centro confronto e dialogo con tutti gli attori interessati (compreso associazionismo e volontariato)”.

Rispetto allo scontro con la dirigente Petropulacos ha poi ripetuto che “non verranno commentate le dichiarazioni a mezzo stampa della dirigente, oggetto di un provvedimento disciplinare cautelare, al fine di garantire il buon funzionamento del nostro sistema sanitario”.

Donini ha poi affrontato il tema deficit di bilancio: “Per il bilancio 2020 abbiamo investito oltre 400 milioni euro di risorse interne (su 700 milioni complessivi di costi Covid), nel 2021 più di 600 milioni (su 800 milioni totali rivolti all’emergenza Covid). Nel 2021, come per il 2020, chiuderemo il bilancio in pareggio. L’obiettivo è lo stesso anche per il 2022, ma Roma deve ascoltarci”.

Infine, ha riferito sui dati collegati al Covid, parlando di “sensibile riduzione della curva epidemica su positivi e ricoveri, mentre il dato dei decessi è l’ultimo a calare. Si spera di giungere già la prossima settimana alla zona bianca”.

La relazione dell’assessore ha dato il via a un lungo confronto tra i rappresentanti dei diversi gruppi assembleari.

“Faticavamo a comprendere il motivo di tante criticità nella sanità regionale. La pandemia non può essere la scusa per tutte le difficoltà. Ora lo abbiamo capito: la struttura tecnica e quella politica non stavano remando nella stessa direzione, per questo le risposte non erano efficaci e coerenti”, Marco Lisei (Fratelli d’Italia) ha replicato all’assessore Donini. “Sulle difficoltà del bilancio- ha poi sottolineato- c’è stata poca trasparenza e solo oggi scopriamo l’entità del problema nonché l’entità del deficit, 800 milioni di euro non sono brustolini”. Il sistema, ha poi rimarcato il consigliere sullo stesso tema, “è in grave sofferenza. Basta ‘gonfiare il petto’ su alcuni dati, inutile negare che siamo in difficoltà, dobbiamo ripartire da zero e la Giunta si deve prendere le proprie responsabilità sulle scelte fatte”.

Sulla stessa linea Matteo Rancan (Lega), che sollecita chiarezza sullo scontro Donini-Petropulacos e, nel rilevare che l’assessore non vuole commentare, parla di “grave mancanza di rispetto anche nei confronti dei cittadini, che hanno il diritto di sapere come è andata”. Oggi, ha rimarcato, “vogliamo parlare di questo problema, della crisi che ha investito la gestione della sanità emiliano-romagnola: Petropulacos ci dice che da tempo aveva fatto presente questi problemi, criticando poi la gestione economica dell’assessorato”. Rispetto al disavanzo di bilancio, il consigliere ha poi riferito che “noi non ne avevamo contezza e vogliamo sapere se questo buco andrà a incidere sui servizi reali della sanità”. Questo disavanzo, ha proseguito, “deve essere spiegato ai cittadini, che lo hanno appreso dalla stampa come noi”. “Dobbiamo voltare pagina, la sanità deve essere gestita in modo diverso”, ha concluso il leghista.

“Dobbiamo affrontare il tema del disavanzo di bilancio in sanità, è questo il problema. La Giunta e il presidente Bonaccini si facciano sentire con maggiore vigore e maggiore forza con chi dovrebbe dare delle risposte e in questo momento non le sta dando”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle), che ricorda come serva una presa di posizione netta e unitaria anche da parte di tutti i consiglieri regionali come richiesto da una risoluzione presentata dalla stessa consigliera. “Tutte le Regioni hanno dovuto affrontare una pandemia globale: voglio ricordare -spiega la pentastellata- che il governo Conte II ha affrontato i problemi e trovato le risorse per garantire tutte le coperture in sanità, mentre il governo Draghi non lo ha fatto”.

Per Giancarlo Tagliaferri (Fdi) “Bonaccini, per far fronte al caos in sanità, ha spolverato uno dei suoi cavalli di battaglia da usare come arma di distrazione di massa: l’autonomia delle Regioni del Nord, con tanto di corteggiamento al presidente leghista del Veneto Luca Zaia. Sta trasformando il Pd in un partito culturalmente subalterno alla Lega. Ribadiamo la necessità che la dottoressa Petropulacos venga sentita in Commissione”. Tagliaferri ha anche chiesto soluzioni nette e chiare per affrontare i problemi della sanità regionale.

“Ci sono liste d’attesa troppo lunghe, servono risposte serie ai problemi: c’è un’onda lunga di ritorno sulla sanità”, spiega Fabio Bergamini (Lega) che, concentrandosi sulla situazione della provincia di Ferrara, ricorda come “si esce da questa situazione investendo in sanità e dando risposte a cittadini che hanno già pagato conti salatissimi: queste non sono speculazioni politiche, ma problemi veri”.

“Rispetto alle dichiarazioni dei consiglieri di destra sulla sanità mi domando se viviamo nella stessa regione. La qualità del sistema sanitario resiste, nonostante abbia affrontato un’emergenza che non aveva precedenti”, è poi intervenuta Silvia Zamboni (Europa verde). Il tema centrale, ha aggiunto, “è invece quello dei fondi statali, la Regione ha un limitato potere di fiscalità”. Ha poi affrontato la questione dei fondi collegati al Pnrr rispetto alla sanità: “Come Europa Verde chiediamo attenzione particolare, a partire dal personale sanitario, servono poi servizi innovativi rivolti ai territori, compresi quelli di primo soccorso sulle 24 ore”. Sul disavanzo ha quindi spiegato che “nel 2021 è stato recuperato perché abbiamo attinto dal fondo di riserva, per il 2022 dipende dal governo nazionale”. “Anche per Europa Verde- ha poi rimarcato- ci sono stati problemi, nostre le sollecitazioni sul supporto psicologico in una fase di sbandamento anche per i giovani, sui problemi collegati alla questione long Covid, sulle visite specialistiche e gli interventi rimandati”. Infine, ha concluso il suo intervento sullo scontro Donini-Petropulacos: “Le polemiche a mezzo stampa lasciano il tempo che trovano, non depongono a favore di chi dovrebbe servire l’istituzione”.

“Condividiamo l’intervento di prospettiva di Donini rispetto alla sanità regionale. In questi anni la tutela della salute dei cittadini è stata messa davanti a tutto, ringrazio poi il personale sanitario per l’abnegazione dimostrata. Non c’è alcun modello alternativo, i cittadini non sarebbero disposti a barattare tutto questo, la sanità pubblica è forte, giusto però rafforzare l’assessorato”, così Ottavia Soncini (Partito democratico). “Una pandemia mondiale- ha quindi sottolineato- non può ricadere sul bilancio regionale. Nonostante i problemi, non spenderemo un euro in meno per contrastare il Covid, dato che tutelare i cittadini è il nostro primo obiettivo. Certamente qui il lavoro è stato fatto”. Sappiamo, ha aggiunto la consigliera, “che occorre ridisegnare la rete dei servizi, siamo in una fase nuova e complessa, anche rispetto al rapporto tra welfare e sanità (in relazione alla pandemia). C’è una crescita dei bisogni e conseguentemente dei costi. Utile collaborare con tutti, la Regione Emilia-Romagna è abituata a fare ‘insieme’”.

“C’è stato un mancato rispetto dei ruoli e delle prerogative: ci si potrebbe limitare a questo, visto che alla politica spetta il compito di indirizzo e scelta e all’amministrazione quello di darne seguito”, spiega Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), che chiede anche che il governo trovi una soluzione ai problemi dei bilanci del sistema sanitario. “C’è un’urgenza da risolvere, la pandemia ha prodotto problemi su liste d’attesa e attività sanitarie, bisogna intervenire anche cogliendo le opportunità offerte dalla Misura 6 del Pnrr, a partire dalla sanità territoriale”, sottolinea Bondavalli per la quale “la prossimità è un orizzonte verso cui muoversi anche usando le opportunità offerte dalle tecnologie. Come sta facendo questa Regione, bisogna muoversi a ogni livello per affrontare gli obiettivi che questa emergenza, tra l’altro ancora in corso, ci ha insegnato”.

Michele Barcaiuolo (Fdi) si è detto “basito da una narrazione fatta dall’assessore Donini e dai rappresentanti della maggioranza in merito al deficit in sanità: chiamatelo buco, chiamatela voragine, ma è frutto delle scelte sbagliate dei governi degli ultimi dieci anni tutti imperniati sul Pd, da sempre al governo dell’Emilia-Romagna. Da Monti a Gentiloni passando per Letta e Renzi fino a Conte e Draghi ci sono stati tagli alla sanità per 41 miliardi e ciò significa meno infermieri, meno medici, meno posti letto”. Barcaiuolo ha poi ribadito la necessità di sentire l’ex direttore dell’assessorato alla Sanità Petrapulacos in Commissione: “Vogliamo che spieghi le sue dichiarazioni alla stampa, la scelta della maggioranza di non ascoltarla è una forma di censura. Se non sarà possibile sentirla in Commissione Sanità, mi appello a tutti i consiglieri che hanno un ruolo istituzionale perché permettano l’audizione”.

Per Massimiliano Pompignoli (Lega) “l’assessore Donini sta prendendo batoste da tutte le parti e stupisce come il presidente Bonaccini non lo stia difendendo. Speriamo che intervenga in questo dibattito, perché altrimenti lo lascia in balia di se stesso”. Pompignoli ha comunicato come la prossima settimana Donini verrà convocato in Commissione per spiegare quanto avvenuto con Petrapolacus e che verrà convocato anche il nuovo Direttore dell’Assessorato.

Valentina Stragliati (Lega) ha illustrato tutti i problemi della sanità piacentina “che è stata privata in maniera repentina del suo Direttore (Baldino, nominato Direttore dell’Assessorato regionale alla Sanità, ndr) proprio in un momento di criticità con pronto soccorso ancora chiusi da inizio pandemia. Sul pronto soccorso di Castel di San Giovanni, l’assessore Donini ha più volte comunicato date di apertura poi sistematicamente disattese. Ad oggi, inoltre, non abbiamo notizia degli investimenti promessi nel 2020 per la sanità di Piacenza”. Stragliati ha chiesto che a Piacenza venga nominato un Direttore generale dell’Ausl “che abbia contezza dei problemi di Piacenza”.

“Nelle parole di Donini tanto fumo e niente arrosto”, taglia corto Daniele Marchetti (Lega), per il quale “oggi l’assessore ci parla di calo dei contagi e dei ricoveri: sono dati che possiamo leggere ogni mattina sui giornali, così come da tanti anni sentiamo parlare di sanità di comunità. Avremmo voluto sentire parlare dello scontro tra Donini e Petrapolacus, avremmo voluto sapere i veri numeri del disavanzo del 2022, come avremmo voluto sentir parlare delle liste d’attesa, dei problemi evidenziati nell’Ausl di Bologna”. Poi l’affondo: “Donini dice che tutte le Regioni hanno più o meno gli stessi problemi di Bilancio, ma in nessun’altra Regione in un momento così delicato c’è stato uno scontro così forte tra i vertici politici e amministrativi dell’Assessorato. Avremmo voluto più chiarezza e più risposte: la favola del sistema sanitario emiliano-romagnolo perfetta è finita, dobbiamo fare i conti con la necessità di dare risposte nuove ai bisogni dei nostri concittadini. Abbiamo il reale timore di vedere tagli per ripianare i deficit. Noi proponiamo di efficientare il sistema di acquisti per avere un abbassamento dei costi in modo da avere dei fondi da utilizzare per evitare dei tagli ai servizi ai cittadini”.

Così Valentina Castaldini (Forza Italia): “Per la prima volta è stato scoperto un vaso di Pandora importante sulla sanità. Servono risposte e non basta il post su Istagram che il presidente Bonaccini ha appena pubblicato sul Pnrr. Si tratta di un documento importante, ma bisogna parlare anche del ‘buco’ di Bilancio in sanità e di come verrà affrontato. Basta con la narrazione che siamo la migliore sanità regionale”.

Per Marco Mastacchi (Rete Civica) “bisogna parlare dei problemi seri dei cittadini. Il governo non potrà lasciare sole le Regioni e sono certo che verrà trovata una soluzione, per questo sono solo moderatamente preoccupato perché siamo a inizio anno e si può agire nel corso dell’anno. Penso che il conflitto tra l’assessore e la Direttrice andasse gestito internamente”. Mastacchi ha anche sottolineato come “Bonaccini, in campagna elettorale, ha assunto degli impegni sui punti nascita, ma ancora non sono stati mantenuti, mentre la sanità regionale ha fatto tagli e riduzione di servizi in primo luogo in montagna. C’è una carenza complessiva di personale nel settore socio-sanitario e ho appreso che sono stati presi dall’estero degli infermieri: sono sufficientemente formati? Ci possono essere problemi con la lingua?”.

Manuela Rontini (Pd) ha spiegato, citando anche la vicenda Donini-Petropulacos, che “la trasparenza è uno dei tratti distintivi del nostro impegno e approccio amministrativo”. Sul deficit in bilancio ha spiegato che “la notizia è ormai datata”. La Regione Emilia-Romagna, ha poi rimarcato, “chiuderà il 2021 in equilibrio, in pareggio”. La consigliera ha poi ripetuto che l’impegno per contrastare il Covid continuerà come prima, così come per rafforzare il sistema sanitario regionale “si manterranno i conti in ordine”. “Abbiamo poi chiesto all’assessore di accelerare il processo di riorganizzazione, mettendo in campo tutti gli sforzi perché arrivino tutte le risorse necessarie a garantire la qualità del sistema sanitario regionale”, ha evidenziato la dem. Infine, sull’assessore Donini, ha voluto dire che “ha sempre rispettato le istituzioni democratiche, a favore del benessere dei cittadini emiliano-romagnoli”.

“Nessuno, nella maggioranza, ha mai detto che la sanità regionale è perfetta, ma il suo livello è comunque fra i migliori in Italia, lo dicono enti nazionali e internazionali”, ha ribadito Antonio Mumolo (Pd). “L’emergenza non è finita, il miglioramento è lento, dobbiamo ripartire”, ha aggiunto. Sulle divergenze Donini-Petropulacos ha spiegato che “questa, come ha affermato Bonaccini, è una regione corale, più forte di ogni personalismo, basta a pettegolezzi, pochi settori dell’attività amministrativa sono sotto i riflettori come quello della sanità, evitiamo di perdere ulteriore tempo su queste discussioni sterili, concentriamoci sui temi veri”.

“Complimenti: la Regione è riuscita ad andare in deficit di 800 milioni di euro…avete usato i 250 milioni dei fondi europei, votando una variazione di Bilancio in fretta e furia, per affrontare il deficit. Peccato che avevate detto che serviva per migliorare la sanità e invece era solo per coprire il disavanzo”, spiega Stefano Bargi (Lega) per il quale “è probabile che le cause del deficit non siano legate solo al Coronavirus, ma a problemi strutturali della sanità emiliano-romagnola”.

Sulla stessa linea Simone Pelloni (Lega) che ha sottolineato come sia doveroso “affrontare questi problemi che stanno a cuore ai cittadini: la vicenda Donini-Petrapolacus è l’ennesimo cortocircuito nella maggioranza, lo abbiamo visto sull’urbanistica e su altri temi importanti. La maggioranza di Bonaccini ha una frattura tra parte le forze politiche che la sostengono e tra la parte tecnica e quella politica”, mentre Michele Facci (Lega) ha ribadito come “dopo che per settimane abbiamo letto sulla stampa delle accuse che provengono non dai banchi dell’opposizione, ma dalla componente tecnica a quella politica, ci saremmo aspettati momenti di chiarezza e invece questo non è avvenuto. Si fa finta che non sia successo niente e sentiamo sempre ribadire che l’Emilia-Romagna è una regione modello: si vuole solo allontanare la discussione da quello che è il problema vero, ovvero sapere come sono stati spesi i soldi della sanità negli ultimi tempi e come si vuole programmare la discussione per il futuro”.

Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha voluto ringraziare operatrici e operatori della sanità regionale, che “hanno saputo fronteggiare un’emergenza particolarmente complessa”. Sulla questione Donini-Petropulacos ha spiegato che “non c’è alcuna crisi politica in atto, non siamo la commissione disciplinare, non è questa la sede dove affrontare il problema”. “Abbiamo l’onere e l’onore- ha aggiunto- di rappresentare la Regione Emilia-Romagna, la nostra regione non è quella che abbiamo visto sui giornali in questi giorni, è stato commesso un errore grave, la realtà è molto diversa”.

Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) ha ribadito, sul tema Donini-Petropulacos, che “nessuno avrebbe voluto vedere quanto accaduto nelle ultime settimane, le polemiche dobbiamo mettercele alle spalle, la nostra sanità è ben altra cosa rispetto a quanto letto sui giornali”. Occorre oggi, ha aggiunto, “grande lucidità nella riorganizzazione dell’assessorato alla sanità, serve una visione unica tesa all’efficienza: ai cittadini dobbiamo fornire risposte e massima chiarezza rispetto alla gestione della struttura di governo”. “Investire sulla salute pubblica significa non lasciare mai soli i cittadini, garantendo servizi in prossimità dei loro territori”, ha concluso la consigliera.

Per Marcella Zappaterra (Pd), sempre sul tema Donini-Petropulacos, “è sbagliato approfittare di questo passaggio parlando di fallimento del sistema sanitario regionale, la questione va affrontata invece con equilibrio e senza eccessi”. “Non abbiamo mai detto che il nostro sistema ragionale sia perfetto, però che sia tra i migliori in Europa è sotto gli occhi di tutti”. Ha poi affrontato il tema conti: “La prospettiva del ripianamento dei conti è alla nostra portata”. Le scelte fatte in queste due anni, ha concluso, “sono state chiare, abbiamo sempre lavorato in coerenza con le dichiarazioni della scienza, i risultati sono arrivati, adesso il nostro orizzonte deve essere quello di cogliere le opportunità collegate al Pnrr”.

Per Emiliano Occhi (Lega) “non bisogna mai cullarsi sugli allori, certo che non abbiamo una sanità come quella dell’Algeria e della Tunisia, ma non per questo dobbiamo dire sempre e solo che siamo i migliori. Io voglio stare dalla parte dei cittadini: dai cittadini e dal mondo sanitario ci arrivano segnalazioni di problemi e di liti tra i vertici degli ospedali, con reparti creati ad hoc per garantire carriere, mentre i medici di base sono sempre più stressati perché ridotti a burocrati”.

A conclusione del dibattito in Assemblea l’intervento del Presidente della Regione Stefano Bonaccini che prima di iniziare ha ricordato proprio come la discussione odierna sia avvenuta a due anni esatti dall’inizio della pandemia da Coronavirus. “Piombammo in un incubo che solo dopo due anni ci fa vedere uno spiraglio di luce grazie ai vaccini: non so ancora come abbiamo fatto a reggere soprattutto in quei giorni e in quelle settimane”, spiega Bonaccini, che ricorda come “oggi, nel merito del confronto sulla sanità, non si può dire che siamo reticenti: discussione in Commissione e in Assemblea con numerosi interventi. Il confronto c’è e io ci sono con la mia faccia. Voglio essere chiaro: il Bilancio 2021 della sanità emiliano-romagnola chiuderà in pareggio. Questi sono fatti”. Poi l’appello al governo perché vengano stanziate le risorse necessarie per il sistema sanitario regionale, ricordando come quelle stanziate fino ad ora erano previste (e sono servite) per affrontare i costi precedenti alla quarta ondata (“La stiamo faticosamente affrontando, la pandemia non è però finita”, spiega il Presidente), quindi per la quarta ondata servono risorse aggiuntive da parte dello Stato centrale, a cui si è rivolto anche per il tema “caro energia” ricordando che “fra le emergenze non c’è solo la quarta ondata del Covid, ma anche l’aumento del costo dell’energia e del gas che, proprio come la pandemia, sta colpendo tutti indipendentemente dal sesso, dal credo religioso, ecc… e sta colpendo anche gli enti locali”.

Due le risoluzioni presentate collegate all’oggetto. La prima, targata Lega e respinta dall’Assemblea, per chiedere di rivedere le procedure di gara collegate all’acquisto di beni e servizi in ambito sanitario, per garantire maggiori risparmi, attivando a questo scopo una sinergia con la Regione Veneto. La seconda, del M5s e approvata dall’Assemblea, per sollecitare il governo nazionale a garantire le risorse necessarie collegate all’emergenza sanitaria dovuta al Covid.

(Cristian Casali e Luca Molinari)

Sanità e welfare