La Regione promuova un monitoraggio dei “costi-benefici” delle raccolta dei rifiuti “porta a porta”.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che ricorda come “sembra che la raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’ sia ormai arrivata al ‘canto del cigno’ in molti Comuni in Emilia-Romagna, almeno per come viene effettuata oggi. Non ci sono, ovviamente, i tempi tecnici per poter far partire la riforma entro il 2022, ma il 2023 potrebbe essere l’anno adatto per togliere i sacchi davanti alle abitazioni o sotto i portici e reinserire i cassonetti nei centri storici”.
Tagliaferri osserva anche che “per quanto riguarda invece la delicata tematica dell’occupazione dello spazio pubblico, resta più che confermata la stima che rimettendo in centro i cassonetti per la carta e per la plastica, per piccoli che siano, salterebbero in pieno centro molti posti auto: molti Comuni sembra che vogliano recuperare posti auto attraverso l’eliminazione progressiva di tanti dehors, scelta che danneggerebbe commercianti, bar e attività di ristorazione, pesantemente colpiti dalla pandemia”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se intenda promuovere un monitoraggio costi/benefici del ‘porta a porta’ per fornire gli strumenti per scelte razionali e se intenda sollecitare i Comuni che intendano abolire il ‘porta a porta’ a prevedere contestualmente interventi a tutela del settore del commercio di vicinato”.
(Luca Molinari)