“Quasi 6 milioni di euro riservati ai comuni al di sotto dei 15mila abitanti alle prese con molteplici esigenze operative ma con croniche difficoltà strutturali nel reperimento delle necessarie risorse finanziarie”. Così il Capo della segreteria politica della Giunta Gianmaria Manghi sul programma varato dall’esecutivo regionale nello scorso febbraio e che oggi ha avuto il parere favorevole dalla Commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli.
Un iter che richiama la Legge regionale 5/2018 per lo strumento dei Programmi Speciali per Ambiti Locali, utilizzato alla fine della scorsa legislatura per il Bando del 2018 proprio per l’impiantistica sportiva e poi replicato nel pieno dell’emergenza Covid con interventi mirati sulle province più colpite dalla pandemia: Piacenza e Rimini.
“All’intervento illustrato oggi dalla Giunta- ha continuato il capo della segreteria politica- ne seguirà un altro tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 imperniato sui Fondi di sviluppo e coesione per il quale verrà emanato un ulteriore bando aperto a tutti i comuni della Regione” e che farà salire lo stanziamento complessivo per gli impianti sportivi a svariate decine di milioni di euro.
Il programma in discussione oggi si rivolge comunque ai comuni più piccoli, enti ai quali vengono richiesti progetti di fattibilità tecnica ed economica al momento della domanda, con scadenze compatibili con il finanziamento e la presentazione del progetto definitivo.
Il programma ha visto la presentazione di un emendamento – poi approvato – della capogruppo di Europa Verde, Silvia Zamboni: “Il caro energia e la guerra in Ucraina, che ha ripercussioni sul mercato energetico, sono al centro di questo emendamento, in cui chiedo di perseguire, fra gli obiettivi del programma, l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili (fotovoltaico, geotermia, solare termico, pompe di calore) per contenere i costi e ridurre le emissioni climalteranti. E’ un buon programma perché l’attività sportiva non agonistica è un pilastro della cura della salute”.
Secondo Francesca Marchetti (Partito democratico) “questo programma dà risposte ai piccoli Comuni. È il primo step di una programmazione più ampia che avrà altri stanziamenti. E’ una risposta ai territori e il primo passo di un ritorno alla normalità e alla socialità grazie alle associazioni sportive”.
Critica Maura Catellani (Lega) secondo la quale “il programma e i finanziamenti vanno sostenuti, ma la Lega si astiene perché, riguardo alla premialità prevista, questa dà priorità diverse. Sui progetti, inoltre, la scelta non prevede obblighi, ma lascia molta discrezionalità alla Giunta su quali accogliere o meno. Le maglie, come nella Legge 5, sono troppo larghe”.
(Luca Boccaletti e Gianfranco Salvatori)