Ambiente e territorio

Zamboni (EV): “Predisporre un metodo per valutare in anticipo gli effetti climatici delle norme”

“Rendere disponibile il report sulle attività del “Presidio Organizzativo sul Climate Change”. Valutare ex ante i possibili effetti degli atti di programmazione sulle emissioni di gas serra e inserire una valutazione da parte dei dirigenti”

La Giunta si esprima sull’attività del “Presidio Organizzativo sul Climate Change” e sull’opportunità che la Regione Emilia-Romagna predisponga una metodologia per la valutazione ex ante degli specifici effetti climatici delle delibere e degli atti di programmazione.

E’ la richiesta della capogruppo di Europa Verde, Silvia Zamboni, in un’interrogazione nella quale vuole sapere se sia disponibile un report delle attività svolte dal “Presidio Organizzativo sul Climate Change” (Pocc) e se “non ritenga opportuno incaricare il POCC e il Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sviluppo Sostenibile (VIPSA) affinché mettano a punto una metodologia per la valutazione ex ante degli specifici effetti climatici degli atti di programmazione, al fine di poter stimare preventivamente se e come l’attuazione di tali provvedimenti, direttamente o indirettamente, possa incidere sulle emissioni di gas serra, all’origine del cambiamenti climatici, nonché gli effetti sinergici/cumulativi con altri atti di programmazione e pianificazione”.

Infine, la consigliera chiede che la Giunta riferisca “periodicamente nelle commissioni competenti, sulla base dei rapporti stilati dal POCC, gli esiti del monitoraggio annuale degli effetti della programmazione regionale in materia di riduzione delle emissioni di gas serra, allo scopo di riparametrare le azioni e gli obiettivi nei provvedimenti successivi”.

L’atto ispettivo è dettagliato e considera le normative esistenti e le strategie europee, nazionali e regionali messe in atto per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Zamboni, oltre alla valutazione, con il Pocc, sugli effetti delle delibere e di altri atti e se questi possano produrre danni ai sei obiettivi ambientali fissati negli accordi di Parigi (Green deal europeo), chiede anche di inserire in questa valutazione anche le procedure di Valutazione di impatto ambientale (Via) e Valutazione ambientale strategica (Vas). Anche negli atti di pianificazione (servizi sociali, urbanistica, trasporti, ambienti e altri) “dovrebbe essere indicato se la misura prevista avrà qualche effetto, positivo o negativo, sulla dinamica del cambiamento climatico”. La consigliera ipotizza che il dirigente responsabile dell’atto “dovrebbe valutare gli effetti sulla protezione del clima (Emissioni CO2/Consumo energetico) e segnalare/evidenziare se “positivo”, “negativo” oppure “nessuno”. Una segnalazione che, conclude Zamboni, vede il coinvolgimento del servizio Vipsa.

(Gianfranco Salvatori)

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