Governo locale e legalità

Ucraina. Zamboni (EV): “Regione si adoperi per i profughi, per la diplomazia e dica ‘no’ al nucleare”

Nella risoluzione, fra gli altri punti, si chiede di ratificare il trattato contro le armi nucleari, di puntare sulle energie rinnovabili e di sostenere la petizione dei premi Nobel per il taglio del 2% delle spese militari per cinque anni

La Giunta si impegni a sostenere i profughi ucraini, a sollecitare il governo a trovare una soluzione diplomatica al conflitto scatenato dalla Russia, ma anche a ratificare il trattato di proibizioni delle armi nucleari, a sostenere la petizioni di alcuni premi Nobel “Un dividendo per la pace”, a “prendere atto che l’energia nucleare è intrinsecamente una tecnologia pericolosa e che lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili è l’unica strada per rendere il nostro paese, e quindi anche l’Emilia-Romagna, autonomi dalla dipendenza da fonti di energia, come il gas metano, che incidono pesantemente sul bilancio del sistema Italia e che insistono in contesti geostrategici critici”, a impegnarsi per le energie rinnovabili, “a promuovere un dialogo congiunto tra le comunità russe e ucraine che vivono in Emilia-Romagna, come elemento di diplomazia pacificatrice dal basso”.

Sono le sollecitazioni contenute in una risoluzione della capogruppo di Europa Verde, Silvia Zamboni. Nel corposo e dettagliato atto, Zamboni ripercorre le fasi del conflitto dall’invasione russa, ai morti, al dramma dei profughi e alle coraggiose proteste di cittadini russi contro la guerra, fino alla crisi energetica con le forniture di gas a rischio – “la dipendenza dal gas russo resta un elemento problematico e rappresenta oggi un problema anche etico” – per arrivare agli attacchi agli impianti nucleari ucraini.

La capogruppo, quindi, chiede di attivare corridoi umanitari per i profughi e progetti di accoglienza; sostenere le manifestazioni in regione per la cessazione del conflitto; favorire lo sviluppo diplomatico per un cessate il fuoco e un nuovo ordine sulla sicurezza coinvolgendo anche la Federazione russa; ratificare il trattato di proibizione delle armi nucleari; sostenere la petizione dei premi Nobel per “chiedere ai governi di tutto il mondo di tagliare del 2% le spese militari annuali per cinque anni al fine di creare un fondo – stimato nell’ordine dei mille miliardi di dollari al 2030 – da impiegare per combattere la crisi climatica, la povertà, le pandemie”.

Sul piano energetico, Zamboni chiede di riconoscere che il nucleare è una “tecnologia pericolosa” e che le fonti rinnovabili sono l’unica strada per “rendere il nostro paese, e quindi anche l’Emilia-Romagna, autonomi dalla dipendenza da fonti di energia, come il gas metano”; l’uso delle rinnovabili, come indica il Patto per il lavoro e il clima, “deve essere prioritario in Emilia-Romagna anche per contrastare la crisi climatica e ad operare in tal senso nella stesura del nuovo Piano energetico”. Infine, La Regione promuova “un dialogo congiunto tra le comunità russe e ucraine che vivono in Emilia-Romagna, come elemento di diplomazia pacificatrice dal basso”.

(Gianfranco Salvatori)

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